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venerdì 16 gennaio 2009

Censimento mammiferi marini

Foto Istituto Tethis
Il progetto censimento dei mammiferi marini condotto dall'Istituto Tethys, si svolge nell'ambito di un ampio programma di ricerca nelle acque del Santuario Pelagos finanziato dal Ministero dell'Ambiente.
Per chi non lo sapesse il Santuario Pelagos per i mammiferi marini del Mediterraneo è un'area marina protetta, che si estende per circa 90.000 km2 nel Mediterraneo nord occidentale fra Italia, Francia e Sardegna.
Il Santuario, che comprende il Mar Ligure e parte del Mar Tirreno e Mar di Corsica, è costituito dalle acque marittime interne e territoriali di Francia, Monaco e Italia e dalle acque pelagiche adiacenti . All'interno del Santuario la piattaforma continentale è piuttosto ampia solo in alcune aree, mentre in altre è di ridotte dimensioni e presenta numerosi e ripidi canyon sottomarini. Rispetto al resto del Mediterraneo le acque del Santuario sono caratterizzate da un elevato livello di produttività primaria. Ciò poiché una corrente che scorre verso nord tra Corsica e Toscana per poi ruotare verso la Liguria e quindi la Francia, determina come una linea di separazione tra le acque costiere e quelle pelagiche generando così un'intensa attività biologica dovuta proprio ai movimenti delle masse d'acque associate al fronte. Questi fenomeni sono anche incrementati dalla presenza del vento prevalente in questa zona, che spinge verso l'alto le sostanze organiche e i nutrienti

Gli elevati livelli di produzione primaria che ne derivano, consentono la presenza e la sussistenza di una considerevole quantità di zooplancton, fra cui il macrozooplancton gelatinoso e di "krill mediterraneo". Le grandi quantità di zooplancton attirano a loro volta diverse tipologie di predatori, fra cui i cetacei.
Le diverse specie di cetacei che vengono regolarmente avvistate nel Santuario trovano nelle sue acque le condizioi necessarie sia all'approvigionamento del cibo, sia alla riproduzione, e sono le balenottere comuni Balaenoptera physalus, i capodogli Physeter macrocephalus, gli zifii Ziphius cavirostris, i globicefali Globicephala melas, i grampi Grampus griseus, i tursiopi Tursiops truncatus, le stenelle striate Stenella coeruleoalba e i delfini comuni Delphinus delphis.
Fra tutte le balenottere comuni e le stenelle striate sono le specie più abbondanti nel Santuario, raggiungendo l'80% di tutti gli avvistamenti di cetacei effettuati durante le crociere di ricerca condotte nei mesi estivi dal 1986 al 1989. Invece la presenza nelle acque del Santuario dell'unico pinnipede che si trova in Mediterraneo, la foca monaca Monachus monachus, risale alla prima metà del XX secolo. Da tempo questa specie è scomparsa, ma teoricamente potrebbe in futuro ricolonizzare alcune aree.

Il censimento dei cetacei fatto nei mesi invernali rappresenta una nuova occasione di studio e di arricchimento delle conoscenze circa questi splendidi animali esso fornirà una grande quantità di dati che rappresenteranno la base da cui partire per compiere confronti e approfondimenti. L'effettuazione del monitoraggio sarà fatta con l'uso di piccolo ereo bimotore ''Abbiamo preferito un aereo - aggiunge Panigada - perchè, rispetto alle imbarcazioni utilizzate di solito per la ricerca sui cetacei, è un mezzo che dipende di meno dalle condizioni meteorologiche e permette di ottimizzare la raccolta dei dati concentrando le uscite in poche giornate caratterizzate da condizioni meteo-marine favorevoli e buona visibilità''. (Ansa.it)

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