fotografia banner tratta da quella di Stefano Petitti

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venerdì 2 dicembre 2011

L'umanità usa le risorse di 1,3 pianeti: la terra non basta !

Uno studio del Global Footprint Network segnala che ogni anno l'umanità usa le risorse di 1,3 pianeti come la Terra e servono 16 mesi per ricreare ciò che viene consumato.


Il fenomeno è in crescita: entro il 2050 avremo bisogno delle risorse fornite da due pianeti uguali al nostro. Il Global Footprint Network creato 2003 con l’intento di rendere possibile un futuro sostenibile, in cui tutti abbiano la possibilità di “vivere in maniera soddisfacente” con le risorse messe a disposizione dal nostro pianeta. Un passo essenziale è costituito dal misurare l’impatto umano sulla Terra, in modo da poter così prendere decisioni relative a tale impatto.

Il lavoro del GFN si svolge con l’uso dell’Impronta Ecologica - uno strumento di contabilità delle risorse che misura quanta natura abbiamo a disposizione, quanta ne utilizziamo, e quanto siamo vicini all’obiettivo di un’esistenza sostenibile. Trasformare le risorse in rifiuti più velocemente di quanto questi possano essere riconvertiti in risorse ci pone in una situazione di sovrasfruttamento ambientale. Lo sfruttamento sproporzionato contribuisce anche al sorgere di conflitti e guerre per le risorse, di migrazioni di massa, di carestia, di malattie e di altre sciagure umane che coinvolgono soprattutto i più poveri. Fra le varie iniziative che possono essere prese certamente quelle che coinvolgono l’alimentazione e l’accesso al cibo sono prioritarie e insieme a temi collegati come l’obesità e la longevità sono i temi del terzo International Forum on Food & Nutrition.

Alla Bocconi di Milano, il 30 novembre e il 1° dicembre si è tenuto il terzo International Forum on Food & Nutrition si sono incontrati e confrontati esperti di tutto il mondo e lo stesso Veronesi, esperto di chiara fama, ha affermato : «Oggi il mondo ha 7 miliardi di abitanti contro il miliardo e ½ del secolo scorso. Quasi 1 miliardo sono gli affamati e i denutriti, altrettanti gli obesi» e « 3 miliardi di animali di allevamento assorbono 1/3 di tutte le risorse agricole mondiali». Per questo uno degli obiettivi per migliorare la vita sulla Terra diventa quindi ridurre il consumo di carne infatti i cibi più salutari come legumi, frutta, verdura, sono anche quelli più ecosostenibili.

Altro importantissimo traguardo da raggiungere è aumentare la qualità e la quantità dei prodotti agricoli infatti ci sono però molte altre applicazioni delle biotecnologie utili allo sviluppo agricolo. Ne è un esempio l’andacoltura, tecnica sperimentata in Africa per produrre una nuova varietà di riso, risultato dell’incrocio tra riso asiatico e riso africano: un riso con caratteristiche superlative: alta produttività, resistenza alle erbacce, alla siccità e alle malattie, ottimo gusto e, soprattutto, alto contenuto proteico.

Non poteva mancare il problema dello spreco alimentare. I dati sono chiari: 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ogni anno finiscono nella spazzatura. Fra gli interventi, anche utili consigli pratici per far diventare ciascuno di noi artefice di questa inversione di rotta contro questo spreco immorale. Fra i tanti questo: Non vergogniamoci di chiedere un sacchetto al ristorante per portare a casa gli avanzi. Le grandi imprese cominciano con piccoli passi!

lunedì 10 ottobre 2011

Nobel per la medicina 2011

Quest’anno a Stoccolma il prestigioso Premio Nobel per la Medicina per l’anno 2011, è stato dato a tre immunologi Bruce Beutler degli Stati Uniti, Jules Hoffmann, nato in Lussemburgo, ma naturalizzato francese, e Ralph Steinman canadese. Si tratta di un premio quanto mai guadagnato, poiché le scoperte dei tre immunologi hanno trasformato totalmente il modo di guardare la medicina moderna


Metà del premio di 1 milione e quattrocentomila euro è andato a Beutler ed Hoffmann per le loro scoperte sul sistema immunitario “innato”, mentre il resto è andato a Steinmann per aver determinato l’esistenza e l’applicazione della cosiddetta immunità “adattiva”, partendo dall’individuazione delle cellule sentinella (dendritiche) del sistema immunitario.

Cerchiamo di spiegare quali sono i tre gradini compiuti dai grandi scienziati nell’ambito del sistema immunitario che è lo strumento, naturale che il nostro organismo ha per difendersi dalle aggressioni delle malattie e dei responsabili

Nel 1996 Hoffmann, studiando alcuni moscerini della frutta, ha individuato per primo come l’organismo riconosce un pericolo ed attiva la risposta immunitaria.Il  meccanismo si innesca  grazie ad alcuni “recettori” i toll-like receptors, che stimolano la memoria storica “innata” del sistema immunitario contro i “nemici”. Beutler ha completato il lavoro ritrovando lo stesso meccanismo nei mammiferi. Il lavoro di Steinman è partito dalla ricerca di un vaccino contro il tumore al pancreas, contro il quale ha personalmente combattuto e per il quale è morto due giorni prima di ricevere il Nobel ,che però gli è stato conferito ugualmente poiché la commissione ha deciso in buona fede non essendo a conoscenza del decesso ( ricordo che non si possono dare Nobel alla memoria). Steinman ha studiato la fase successiva, quella di difesa vera e propria definita adattiva, dell’immunità, ovvero del momento in cui le cellule sentinella, dendritiche, individuano l’agente patogeno, lo comunicano ai linfociti T che a loro volta stimolano l’azione dei linfociti B che poi intervengono contro il nemico. Uno degli strumenti che l’uomo moderno ha adottato per difendersi dalle malattie, è la vaccinazione. Almeno per come la intendiamo oggi è una pratica relativamente recente, anche se ha radici antiche, perché l’immunologia è una branca giovane della biologia. Durante questi anni tanti gli scienziati si sono prodigati nella ricerca e nella diffusione dei vaccini da Edward Anthony Jenner (antivaiolosa), Emil Adolf von Behring insieme al giapponese Shibasaburo Kitasato (antidifterica e antitetanica) Albert Bruce Sabin che creò il vaccino contro la poliomielite e rinunciò a brevettarlo per donarlo a tutta l’umanità.

E’ grazie a queste ultime scoperte fatte dai tre "nuovi" premi Nobel  che l’azione dei vaccini si è evoluta diventando più efficace e con minori effetti collaterali. Ma soprattutto è grazie a queste innovazioni che si è pervenuti al vaccino preventivo contro l’HPV il papilloma virus umano oppure al vaccino terapeutico appena approvato dalla FDA statunitense contro il tumore alla prostata o al farmaco Etanercept usato per il trattamento di malattie a carattere autoimmunitario come artrite reumatoide, il morbo di Crohn, la psoriasi, spondilite anchilosante e di altre forme di infiammazione.

sabato 8 ottobre 2011

100 anni fa nasceva Enrico Fermi

Enrico Fermi nacque a Roma nel 1901 Superato il liceo, fu ammesso alla Scuola Normale di Pisa dove si laureò in fisica nel 1922. Nel 1925 tenta di vincere il concorso a Cagliari per la fisica matematica, ma gli è preferito Giovanni Giorgi, un fisico, noto soprattutto per aver proposto il sistema internazionale di unità di misura, Fermi dunque si reca a Leida, in Olanda, ove ha modo di incontrare Albert Einstein. Inizia unperiodo di incessante attività di ricerca quando O.M. Corbino, che si era reso subito conto delle eccezionali doti di Fermi, e, al fine di far rifiorire gli studi di fisica in Italia, riuscì ad ottenere la prima cattedra di Fisica Teorica per la quale lo chiamò a Roma, anche perché Fermi che aveva vinto il relativo concorso.


Nonostante la sua giovane età, Fermi, con l'aiuto di Corbino, riunì nell'Istituto di Fisica di via Panisperna un gruppo di Giovani laureati: fra i teorici ricordiamo B. Ferretti, e Majorana, G.C. Wick; fra gli sperimentali M. Ageno, F. Rasetti, E. Amaldi, B. Pontecorvo, E. Segrè. Condotti dalla straordinaria personalità scientifica di Fermi, "i ragazzi di via Panisperna", (dal nome della via nella quale erano ubicati i laboratori ) come furono chiamati i fisici che dal 1927 al 1938 lavorarono presso l'Istituto romano, pervennero in pochi anni a risollevare la scuola di fisica italiana al livello dei più prestigiosi centri di ricerca europei e americani.

Enrico Fermi è stato uno dei massimi esponenti della ricerca teorica e applicata nell'ambito della meccanica quantistica in particolare nella fisica nucleare progettò e portò avanti la costruzione del primo reattore nucleare a fissione, ottenendo la prima reazione nucleare a catena controllata.. Fermi organizzò fra l'11 e il 17 ottobre 1931 un congresso internazionale di fisica nucleare vide la partecipazione di Arthur Compton, Marie Curie, Patrick Blochett, Niels Bohr, Robert Millikan, Werner Heisenberg e Wolfgang Pauli. Il congresso fu un catalizzatore di idee e soprattutto mise a fuoco le questioni centrali, teoriche e sperimentali, ancora irrisolte. Pauli, per esempio, propose per la prima volta l'esistenza di una nuova particella, il neutrino, per spiegare gli spettri continui degli atomi radioattivi durante il processo di decadimento β. Ipotesi non condivisa da Bohr, per il quale, così, si violava la legge di conservazione dell'energia. I frutti del congresso voluto da Fermi non si fecero attendere: nel febbraio del 1932 J. Chadwick scoprì a Cambridge il neutrone. Nel settembre del 1932 Karl Anderson scoprì il positrone e in seguito alle pubblicazioni di Chadwick sull'esistenza del neutrone, Ettore Majorana, propose un modello di atomo dove il nucleo era composto dai soli protoni e neutroni, mettendo insieme una teoria sulle forze nucleari che li tengono insieme. Tali forze sono note oggi come forze di Majorana. Nel 1938 ricevette il Premio Nobel per la fisica, per la sua identificazione di nuovi elementi, della radioattività scoprì la radioattività artificiale provocata dal bombardamento di neutroni e il loro rallentamento da parte dei nuclei di Idrogeno; ottenne inoltre i primi risultati sulla possibilità di produrre reazioni a catena controllate dall’Uranio 235. In suo onore un elemento della tavola periodica venne chiamato Fermio, ed un sottomultiplo del metro comunemente usato in fisica atomica e nucleare, il fermi uguale a 10−15m, inoltre porta il suo nome una delle due classi di particelle nella statistica quantistica, i fermioni.

In seguito la scomparsa di Majorana in circostanze abbastanza misteriose e a causa delle leggi razziali emanate dal regime fascista, il fisico è costretto ad emigrare, visto che sua moglie Laura è ebrea. I Fermi si trasferiranno negli USA dove lo scienziato partecipò al Progetto Manhattan, che portò alla realizzazione della bomba atomica, nei laboratori di Los Alamos in seguito Fermi lavorerà e insegnerà all’università sino al 1954, quando inizieranno a manifestarsi i primi sintomi del cancro allo stomaco che lo porterà alla morte il 29 novembre dello stesso anno a Chicago.

mercoledì 17 agosto 2011

La notte dei ricercatori

Il 23 settembre si terrà il tradizionale appuntamento europeo della “Notte dei Ricercatori”


Questa è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea iniziata nel 2005 che interessa annualmente centinaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei.

L’idea è quella di coinvolgere specialisti del settore e cittadini comuni affinché creino occasioni di incontro che diano l’opportunità di diffondere la cultura scientifica in contesti che siano stimolanti e insoliti e possano attrarre il più alto numero di persone in modo particolare i giovani.

L’Italia ha aderito immediatamente all’iniziativa europea con una diversità di progetti che la rendono uno dei paesi europei con il maggior numero di eventi disseminati sul territorio. Nel 2011 la Notte dei Ricercatori in Italia si svolgerà in 40 città mentre in tutta Europa quest'anno sono stati finanziati 52 progetti in 33 Paesi che coinvolgeranno 290 città.

A Bologna ci sarà l’evento centrale ma accenderà le luci della Notte dei Ricercatori in contemporanea con Ferrara, Ravenna, Reggio Emilia, Piacenza, Salerno, Verona, Cagliari, Faenza, La Spezia, Portovenere, Cosenza, Asiago, Pavia, Napoli Capodimonte, Santa Teresa, Lerici, Pisa, Teramo, e Catania

Perché l’amore per la ricerca e l’importanza di quest’attività possano raggiungere coloro che sono distanti dal mondo accademico e i giovani in generale è necessario trovare dei canali di comunicazione che siano in grado di interessare in modo efficace e coinvolgente. Tra le iniziative di quest’anno c’è quella di creare un’opportunità di incontro davanti a degli aperitivi “ricercati” che consentano di informare e parlare di scienze e di ricerca in modo professionale ma non ingessato ed accademico , in un ambiente informale e gradevole. Cagliari, Catania, Cosenza, Pavia, Teramo e Verona il 23 settembre ospiteranno, tra le 18,00 e le 24,00 sei aperitivi “ricercati” in serate che vedranno il contributo di università, enti di ricerca locali e con il supporto della rete degli Europe Direct, mentre l' animazione della serata sarà seguita dalle radio universitarie e studentesche. In occasione della notte dei ricercatori,a Bologna saranno organizzate visite guidate presso i musei universitari,e sarà anche la città della Chimica, perché fu l’Università di Bologna, nel 1737, ad istituire la prima cattedra in questa materia. Sarà inaugurata una mostra dal titolo “Questione … di Chimica – a tu per tu con le meraviglie della chimica quotidiana” si presenteranno esposizioni, conferenze ed incontri con i ricercatori, laboratori, interattività ed esperimenti, per il pubblico di ogni età. A Trieste il programma della Notte propone una combinazione di ricerca ed intrattenimento, con attività come quali ascensioni in mongolfiera, gite in barca, sport, musica, arte, giochi, tanti incontri e altre sorprese. Per i bambini e i ragazzi delle scuole sarà organizzata una mattinata a base di scienza e divertimento mentre con Aspettando la Notte... studenti, grandi e piccoli, potranno prendere parte ad attività pensate per avvicinarli al mondo della scienza e della ricerca.

Per saperne di più

http://www.nottericercatori.it/


lunedì 4 luglio 2011

Machu Picchu 100 anni fa scoperta la città perduta

Una mattina di luglio del 1911, Hiram Bingham si mosse dal suo accampamento sull’Urubamba per esplorare alcuni ruderi  posti su una dorsale. Quando arrivò sul posto si trovò davanti a uno spettacolo inimmaginabile. Dalla fitta vegetazione emergeva un tesoro: una città inca rimasta nascosta per 400 anni. Si trattava di Machu Picchu, luogo eletto nel 2007 come una delle Sette meraviglie del mondo. A luglio di quest'anno,ricorre il centenario della scoperta di questo sito archeologico unico al mondo che riceve ogni anno il 70% delle visite turistiche dell'intero paese, Ad oggi sono ormai terminati i posti per i festeggiamenti che cominceranno con una manifestazione nella cittadella di Machu Picchu, per poi proseguire con un concerto di gala seguito da uno spettacolo. Il sito polarizza così tanto il turismo  che il comitato per la tutela del patrimonio mondiale dell'Unesco ha minacciato di inserire Machu Picchu nella lista nera dei siti in pericolo, se il governo peruviano non procederà a limitare l’uso a cui è sottoposto il complesso archeologico. Oltre a ricevere circa 800 mila turisti l'anno cioè circa il 70% del turismo in Perù, il sito è, infatti, usato anche come set per video musicali e spot pubblicitari con conseguenze a volte gravi.


Machu Picchu si trova a 13° 9′ 47″ di latitudine sud e 72° 32′ 44″ di longitudine ovest e a 112.5 km a nord-est di Cusco, è posto a 2.438 sul livello del mare a metà strada fra le cime di due montagne, i monti Machu Picchu e Huayna Picchu che appartengono ad una grande formazione che si trova nella Cordigliera Centrale delle Ande peruviane. Ai piedi delle alture, scorre il fiume Vilcanota-Urubamba. La superficie edificata misura approssimativamente 530 metri di larghezza e 200 di larghezza, e presenta 172 edifici nell’area urbana. Quest’area ha la forma di una "U" con due grandi impianti architettonici con strade e scalee con circa 3000 scalini, oltre ad un opportuno sistema di canali idraulici utili sia per il consumo umano sia per l'irrigazione.
Le costruzioni sono a pianta rettangolare e presentano porte e le finestre a forma trapezoidale così come le nicchie dei muri dove erano posti gli idoli e gli altri oggetti.

Le rovine propriamente dette sono poste all’interno di un’area vincolata del Sistema Nazionale delle Aree Naturali Protette dallo Stato chiamata Santuario storico di Machu Picchu, che si estende su una superficie di 325,92 km² .

Il Santuario storico custodisce e tutela varie specie biologiche a rischio d’estinzione

Lo scopritore della città : Hiram Bingham era nato ad Honolulu, sulle isole Hawaii, figlio di missionari protestanti, durante l'adolescenza si trasferì negli Stati Uniti dove ottenne tre diplomi: uno a Yale nel 1898, uno all'Università della California nel 1900 ed uno ad Harvard nel 1905. Fu quindi professore di storia e di politica ad Harvard e poi a Princeton.

Divenne esploratore durante il suo insegnamento a Princeton. Durante una missione nel 1911, scoprì la città famosa città inca La sua scoperta ottenne grande risonanza e fu trattata anche dalla rivista National Geographic.

Bingham divenne senatore e nel 1948 pubblicò il libro, la città perduta degli Inca, in cui è narrata la sua scoperta. Morì a Washington D.C. e fu sepolto nel Cimitero nazionale di Arlington, in Virginia. Secondo alcuni la figura di Bingham è l'ispiratrice del personaggio di Indiana Jones

martedì 26 aprile 2011

Melvin Calvin 50 anni fa vinse il Nobel per la chimica

Nell’anno internazionale della chimica non si poteva non fare riferimento a questo illustre biochimico che ha spiegato al modo una parte importante della fotosintesi clorofilliana che da allora è comunemente chiamata ciclo di Calvin.


Calvin nato nel Minnesota negli Stati Uniti giusto 100 anni fa e grazie ai suoi studi a vinse, 50 anni dopo nel 1961, il premio Nobel per la chimica. Era figlio di immigrati russi si laureò in chimica nel 1935 ed entrò a far parte della Facoltà di Chimica dell'Università della California a Berkeley dove ottenne nel 1947 la cattedra appunto di chimica
Lavorando con un'alga verde unicellulare la Chlorella, utilizzando il carbonio-14, che ricordo è l'isotopo radioattivo del carbonio, come tracciante si servì di tecniche che per l’epoca erano all’avanguardia, per distinguere e identificare le molecole presenti nella sequenza biochimica che studiava. Calvin e il suo gruppo, di cui faceva parte anche A.A. Benson , riuscirono a riconoscere in modo molto accurato le complicate sequenze metaboliche che vanno dall'assorbimento dell’anidride carbonica (CO2) alla sintesi del glucosio e quelle degli altri numerosi composti organici coinvolti nel processo.

Questa sequenza di reazioni, in principio descritta come fase oscura (poiché è un processo che può avvenire anche al buio e che segue un’iniziale fase luminosa, in cui è invece necessario la presenza di luce) è oggi comunemente nota come ciclo di Calvin e Benson , dal nome del suo collega Andrew Benson, e chiarisce tra l’altro come la luce solare agendo sulla clorofilla e sugli altri pigmenti fotosintetici serva ad alimentare la sintesi di molecole energetiche (ATP e NADP ridotto) impiegati nella fase oscura successiva

Nei suoi ultimi anni di attività lo scienziato si dedicò allo studio di piante ad alta efficienza fotosintetica i suscettibili di impiego come fonti di energia rinnovabile. Nel 1992 ha pubblicato la sua autobiografia scientifica dal titolo Following the Trail of Light: A Scientific Odyssey in cui racconta la storia delle scoperte che lo hanno portato alla sua scoperta e infine a vincere il Nobel.

Il ciclo di Calvin-Benson della fotosintesi clorofilliana è un processo metabolico ciclico che avviene all’interno del cloroplasto l’organulo caratteristico della cellula vegetale vero laboratorio per la fotosintesi e che utilizza le molecole energetiche ATP e NADPH provenienti dalla fase luce-dipendente per sintetizzare glucosio Il glucosio è uno zucchero costituito da sei atomi di carbonio, mentre la CO2 ne ha uno solo. Con il ciclo di Calvin-Benson si ottengono 12 molecole a tre atomi di carbonio :dieci di queste riformano gli zuccheri di partenza , mentre le altre due danno una molecola di glucosio, a sei atomi di carbonio che rappresenta il guadagno netto del ciclo. Quest'ultimo, non appena sintetizzato, può seguire varie strade:

1. viene unito al fruttosio per formare saccarosio

2. in alternativa, più molecole di glucosio si possono unire tra loro formando amido all'interno dello stesso cloroplasto;

3. il glucosio prodotto può essere usato per la sintesi di altre molecole come ad esempio, la cellulosa

Tra le cose  più importantì di questa scoperta è  il fatto che che in questo processo il ciclo riporta agli zuccheri di partenza in grado di agganciare altra CO2 così da richiedere ogni volta una limitata quantità di energia con un vantaggio per la cellula vegetale.

lunedì 28 marzo 2011

Yuri Gagarin 50 anni fa volava intorno alla terra

Yuri Gagarin fu il primo di una lunga serie di esploratori spaziali una sorta di Cristoforo Colombo dello spazio. Il 12 aprile di quest’anno saranno passati 50 anni esatti da quando nel 1961 il russo Gagarin girò attorno alla terra in un'ora e 48 minuti a bordo della navicella Vostok 1 raggiungendo un'altitudine di 326 km. Originario di una regione a Ovest di Mosca, Gagarin era nato il 9 marzo 1934 ed era cresciuto in un'azienda collettiva, in cui il padre faceva il carpentiere, morì a soli 34 anni scegliendo di cadere con il suo velivolo, in un consueto volo di addestramento, per non schiantarsi su una zona abitata.


Il lanciatore Vostok si era staccata da terra o da terra il 12 aprile 1961 alle ore 9.07 (ora di Mosca) dal cosmodromo di Baikonur dopo pochi minuti, la capsula spaziale aveva raggiunto la traiettoria prevista in un'orbita ellittica con un perigeo di 169 km ed un apogeo di 315 km. Il cosmonauta si trovava in continuo contatto via radio con il centro di controllo di volo e in più, un'apposita telecamera, mandava le immagini televisive con lo stesso centro. Inoltre Gagarin poté comunicare con il centro di controllo mediante codici Morse. Dopo aver percorso un'orbita terrestre completa in un'ora e 48 minuti, i retrorazzi frenanti si accesero come previsto. La capsula Vostok era stata costruita per atterrare nella steppa e non in mare.Tuttavia durante il rientro nell’atmosfera, il modulo orbitale non si staccò dalla capsula di ritorno del cosmonauta. Come conseguenza la capsula iniziò a dondolare pericolosamente, mentre si stava avvicinando agli strati superiori dell'atmosfera, in seguito però si il veicolo stabilizzò ed il paracadute principale poté essere aperto, contribuendo a frenare l'atterraggio della capsula. Come previsto, una volta raggiunta la quota di 7.000 m, Gagarin fu in grado di catapultarsi dalla capsula con l'apposito seggiolino eiettabile, atterrando,agganciato al suo paracadute a 26 km a sudovest della città di Engels.

Molte le manifestazioni legate all’uomo che per primo ha visto la terra per così dire da un’altra prospettiva Il 2 Marzo 2011 a Mosca in onore di Jurij Gagarin si è svolta una cerimonia a ricordo della sua tragica morte. A Parigi, presso il quartiere generale dell’Unesco, nell’ambito delle celebrazioni dedicate al 60esimo anniversario della Federazione internazionale dell’Astronautica è stata riservata un’attenzione speciale dedicata allo spettacolare volo di Gagarin. A Londra nel mese di Luglio  in occasionedel 50 anniversario del suo volo spaziale si prevede di erigere una statua di Jurij Gagarin di fronte a quello del navigatore inglese Games Cook. Il 12  Aprile al planetario di Milano sarà presentato un film documentario su Yuri Gagarin e verrà allestita una mostra fotografica. L'iniziativa è stata organizzata dal Consiglio di Coordinazione delle organizzazioni di connazionali russi in Italia e patrocinata dell'Agenzia federale “Rossotrudnichestvo”. A Varese presso l’università, il programma accoglie una conferenza di carattere scientifico sul tema “L'uomo e il cosmo: ieri, oggi, domani”, alla quale parteciperanno Giovanni Bignami, presidente del Comitato per le ricerche spaziali presso l'International Council for Science (Cospar), oltre che astronauti italiani e russi e vari esperti nell’ambito della ricerca spaziale.

venerdì 11 marzo 2011

L’India ospiterà per la prima volta le principali celebrazioni della Giornata Mondiale dell'Ambiente

Il 5 giugno 2011, sarà, per la prima volta, l'India ad ospitare le principali celebrazioni della prossima Giornata mondiale dell'ambiente che, infatti, si svolgeranno nelle due città più importanti, Nuova Dehli e Bombay.


La popolazione dell’India che ammonta a circa 1,2 miliardi di persone continua a dover fare i conti con il problema della pressione sulle foreste, specialmente nelle aree più popolate, nelle quali la popolazione coltiva intensamente le terre e l'eccessivo sfruttamento dei pascoli concorre al fenomeno della desertificazione.

Tuttavia, nel rispetto dell’anno internazionale delle foreste, (vedi forests for people), il governo indiano ha preparato un sistema per la riforestazione e ha avviato dei progetti che tengono sotto controllo costante la salute di piante, animali, acqua e altre risorse naturali, con particolare riguardo nei confronti degli habitat che ospitano la tigre. Dal 1940 tre sottospecie si sono già estinte La tigre reale del Bengala o indiana (Panthera tigris tigris) (L 1758) sopravvive in poco più di 4000 esemplari e i luoghi di principale diffusione e riparo sono soprattutto le foreste di mangrovie del delta del Gange. Nell’area del Sunderbans, che in sanscrito significa bellissima foresta, è la casa per circa le tigri, che vagano per 10.000 chilometri quadrati. Nel Sunderbans i ricercatori, grazie all’aiuto del WWF, stanno restaurando le foreste di mangrovie, in modo da compensare quelle perse a causa dell’innalzamento del mare e lavorano per combattere l’eventuale impatto sulle tigri.

L'India è all'avanguardia per alcune iniziative 'ecologiste' relative ad una green economy che fortunatamente si sta espandendo a livello transnazionale. Questa potenza ha puntato sulle turbine eoliche e l'industria del solare, si è spinta fino all’emanazione di norme sugli investimenti nella tutela delle risorse idriche e la gestione della terra. Attualmente è in corso un progetto per produrre energia pulita in grandi quantità, nella regione del Karnataka, che dovrebbe vedere l’attuazione nel 2012.

L’India pone cosi le basi per costruire uno sviluppo sostenibile nel rispetto dell’ambiente e di tutti i suoi abitanti uomo incluso, ma no solo.

domenica 13 febbraio 2011

Corallo rosso di Sardegna: sarà tracciabile.

La stagione 2011della pesca del corallo in Sardegna, inizierà il primo maggio e si concluderà il 15 ottobre. Quest’anno però ci sarà un’importante novità che è contenuta nella Delibera già approvata dalla Giunta Regionale. Il Corallo Sardo sarà reso tacciabile vale a dire riconoscibile come tale. Si provvederà ad attuare tutte quelle azioni che consentano di individuare e identificare le partite di corallo rosso raccolte nel mare territoriale e di seguirle in tutte le fasi della produzione, dalla raccolta fino alla vendita al dettaglio. Ci sarà un lavoro di sinergia svolto assieme all'Autorità' marittima in modo tale da indicare adeguati porti di sbarco vicini alle principali aree di pesca e verificare come etichettare il corallo di ogni zona. La certificazione dovrebbe essere attiva già dalla prossima stagione. La pesca sarà consentita a profondità non inferiori a 80 metri e si arriva sino ai 140 m pertanto è stata prevista la formazione di sub professionisti, anche perché fino a oggi è mancato uno specifico brevetto che qualifichi gli operatori a svolgere la pesca del corallo, attività che, considerate l’elevate profondità in cui viene svolta, li espone a non pochi rischi Con quest’azione si agirà su tre aspetti: quelli legati alla commercializzazione dell’oro rosso, infatti, certificare la provenienza del prodotto, indubbiamente aiuterà a far crescere il suo valore, oltre a prevenire la commercializzazione di falsi. In secondo luogo,secondo non certo per importanza, l’intervento contribuirà a tutelare chi lavora nel campo. Come terza ma importantissima azione: questo tipo di intervento consentirà di monitorare i banchi di corallo presenti nell’isola, concentrati soprattutto lungo le coste occidentali e settentrionali, di stabilire il numero totale di autorizzazioni ,che in ogni modo dovrebbero essere massimo 30, di individuare le zone del mare territoriale dove si potrà prelevare il corallo e quale sarà la quantità massima giornaliera. In questo modo si tende a mantenere il buono stato di buona salute ecologica attualmente presente secondo quanto emerso dalle ultime analisi scientifiche del Gennaio u.s. I coralli o più propriamente gli Antozoi, sono una classe d’animali, il loro nome significa letteralmente "fiori animali" e loro rappresentante tipico è il corallo rosso(Corallium rubrum L. )Secondo la mitologia, il corallo rosso nacque dal sangue di una delle Gorgoni cioè Medusa, quando Perseo la decapitò. Secondo il mito essa aveva la capacità di pietrificare con lo sguardo, e il suo sangue al contatto con la schiuma creata dalle onde, pietrificò alcune alghe che col sangue divennero rosse. Tra i coralli rossi il più pregiato e il corallo di Alghero le cui colorazioni sono di un rosso con sfumature che vanno dal chiaro al porpora ed è molto ricercato e pregiato.

sabato 15 gennaio 2011

Forests for People. 2011 Anno internazionale delle foreste

“Forests for People” questo lo slogan abbinato al logo della campagna per l’Anno Internazionale delle Foreste. Dopo aver intitolato il 2010 alla biodiversità l’ONU ha simbolicamente passato il testimone della difesa dell’ambiente al 2011, proclamandolo anno internazionale delle foreste. L’inaugurazione dell’anno delle foreste è prevista per il 2 e 3 di febbraio, giorni in cui sarà presentato il programma annuale che stabilisce le manifestazioni organizzate in molte nazioni
Le iniziative proposte tendono a svolgere un’azione di forte sensibilizzazione per la tutela e l’incremento di ogni tipo di foresta. Attualmente il patrimonio boschivo mondiale ricopre il 31% delle terre presenti sulla superficie terrestre, tuttavia moltissime di queste aree sono sottoposte ad uno sfruttamento eccessivo con abbattimento di alberi al fine di produrre legname per l’edilizia e la produzione di carta o di convertirle in terreni agricoli, pertanto si è calcolata una perdita quotidiana di circa 350 chilometri quadrati del manto forestale. La deforestazione annienta ogni anno in tutto il mondo circa 13 milioni di ettari di foreste. Facendo un rapporto tra la perdita di alberi e la riforestazione si può calcolare una perdita netta annuale risulta pari a 7,3 milioni di ettari l’anno. Per avere un’idea più chiara questo valore equivale ad un'area boschiva grande come circa un quarto dell'Italia cioè ogni tre secondi viene distrutto un appezzamento di foresta grande come un campo da calcio.


L’ONU intende ricordare alla popolazione mondiale l’inestimabile valore che il patrimonio forestale ha per tutta l’umanità. Le foreste ospitano circa l’80% della biodiversità terrestre, assicurano l’assorbimento di gran parte dell’anidride carbonica generata e vi dimorano circa 300 milioni di persone su tutto il globo e più di 1,6 miliardi di persone dipendono dalle foreste per la loro vita.

Le foreste sono sorgenti di alimenti, di medicinali e di acque pulite e svolgono un ruolo indispensabile nel mantenimento climatico e ambientale di tutto il pianeta in particolare sono indispensabili per ostacolare il riscaldamento globale, in virtù della fondamentale attività di fissazione del carbonio svolta dagli alberi. Per celebrare questo appuntamento l’UNFFS United Nations Forum on Forests Secretariat ha organizzato l’International Forest Film Festival (IFFF) , i film vincitori divisi in sei categorie saranno presentati ai delegati di 192 paesi, a New York nel mese di Febbraio. Fra le altre iniziative il corpo forestale dello stato italiano, come primo contributo alla campagna lanciata dall’ONU, ha deciso di dedicare a tale anno il Calendario Istituzionale del 2011, in esso saranno delineate le principali iniziative internazionali e nazionali in materia forestale che coinvolgono attivamente il CFS.