tag:blogger.com,1999:blog-52026255956351964952024-03-14T04:00:13.844+01:00SCIENTIPHICA-MENTELa mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere, perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità .
PlutarcoFabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.comBlogger44125tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-38215998792744051112014-03-12T23:19:00.002+01:002014-03-12T23:35:06.711+01:00π greco day<br />
La giornata dedicata a questo numero si festeggia il 14 marzo.<br />
Lanciata nel 1988 dall'Exploratorium di San Francisco, il grande museo americano della scienza, la festa del Pi Day si è estesa in tutto il mondo e si celebra il 14 marzo perché nel sistema anglosassone questa data si scrive 3/14, come il Pi Greco che equivale a 3,14. In Italia sarà Torino la sede della mostra Pi greco day con il tema: orientare al pensiero scientifico<br />
Il Pi-greco è un numero antico e famoso ancora capace di stupire. π= 3,14159 26535 89793 23846 26433…..è il rapporto tra la circonferenza rettificata e il suo diametro .Questo rapporto, simbolicamente rappresentato dalla lettera greca II, interviene spesso in matematica, fisica, statistica, ingegneria, architettura, biologia, astronomia e persino nelle arti.Possiamo trovare il pi greco nei ritmi delle onde acustiche come di quelle del mare, ed è onnipresente sia in natura sia in geometria. I tentativi di comprendere la natura del II ha impegnato moltissimi matematici. Uno dei lavori più importanti fu la dimostrazione, fornita nel 1767, che II era un numero irrazionale, . Ricordo che gli irrazionali sono quei numeri reali che non possono essere scritti come quoziente di due numeri interi. Per questo le cifre del pi greco si susseguono all'infinito con un flusso che appare del tutto casuale ,ma intriga i matematici, che ancora cerca no fra le cifre costanti e regole .Per ora sappiamo che 39 cifre del pi greco ba stato per calcolare la circonferenza di un cerchio che racchiuderebbe tutto l'universo che conosciamo<br />
<br />Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-70859613472138455532014-01-03T21:51:00.001+01:002014-01-03T21:51:38.972+01:00Il logaritmo nasceva quattrocento anni fa400 anni fa Nepero pubblicava il Mirifici Logarithmorum Canonis Descriptio (Descrizione della regola meravigliosa dei logaritmi), introducendo i logaritmi come una delle soluzioni matematiche più significative e prolifiche.<br />
I logaritmi infatti trovarono subito applicazione nelle scienze e nell'ingegneria,in particolare come mezzo per semplificare calcoli elaborati che impiegavano numeri molto grandi.<br />
Nella sua opera , scritta dopo circa vent'anni di lavoro, il l matematico scozzese si dedica alla descrizione della possibilità di utilizzare funzioni inverse rispetto a quelle esponenziali ed elabora tavole numeriche volte a facilitare i calcoli.<br />
Il logaritmo di un numero in una data base è l'esponente al quale la base deve essere elevata per ottenere il numero stesso.Per esempio, il logaritmo in base 2 di 8 è 3, poiché bisogna elevare 2 alla terza per ottenere 8 .<br />
La parola logaritmo deriva dal greco logos discorso e aritmos numero, ritmo, rapporto<br />
Anche se i logaritmi possono essere calcolati in qualunque base positiva e diversa da 1, quelle più utilizzate sono tre:<br />
- base 2 (logaritmi binari), indicati con log2.<br />
- base 10 (logaritmi decimali o di Briggs), usati per le operazioni di calcolo; li si indica con log10, più genericamente con log<br />
- base e (logaritmi naturali o neperiani), usati nel calcolo infinitesimale; li si indica con ln . La e rappresenta una costante, in particolare un numero irrazionale che abbreviato è: 2,718 che viene chiamato numero di Eulero.<br />
I logaritmi trovano applicazioni in svariati ambiti : economia, biologia , mineralogia, chimica e in astronomiaFabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-55843369440921716852013-03-06T18:23:00.002+01:002013-03-11T21:07:21.308+01:00Nasce il google della geneticaViene dalla Sardegna una nuova applicazione che si chiama Biocloud search engine, ed e' stata ribattezzata il Google della genetica. Si tratta di un motore di ricerca che lavora per così dire nell'ambito del genoma umano consentendo a quanti si occupano di genetica di avere informazioni su tutti i geni umani senza dover accedere a varie biblioteche bioinformatiche, con un notevole risparmio di tempo ed energie.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-AtJbWytkBqg/UT44hTzsDtI/AAAAAAAAAKM/p7Ow0vHhIJs/s1600/biocloud-logo.png" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; height: 123px; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; width: 287px;"><img border="0" height="73" psa="true" src="http://4.bp.blogspot.com/-AtJbWytkBqg/UT44hTzsDtI/AAAAAAAAAKM/p7Ow0vHhIJs/s200/biocloud-logo.png" width="200" /></a>Sviluppato da Emanuele Pascariello, biologo, Fabrizio Loddo, informatico, e Gabriele Milia, dottorando in informatica, coordinati dalla professoressa Nicoletta Dessì dell’Università di Cagliari, il progetto e stato presentato presso l'ateneo cagliaritano a conclusione di un master sulla bioinformatica.</div>
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Nel "Google" della genetica, sarà possibile inserire ad esempio il nome di un gene ed avere come si fa abitualmente con google tutte le informazioni e le correlazioni con gli altri geni. Il biocloud search engine, usa il motore di ricerca Google App Engine, per interfacciare tra loro le più importanti banche dati biologiche ed incrociare le informazioni partendo dal nome del gene.</div>
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Le banche dati coinvolte sono circa 24 e questo consente di attuare la ricerca dalle informazioni su un gene o su un cromosoma o da pattern di espressione, o anche usando informazioni su un farmaco. </div>
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Un’eccellente integrazione tra biologia e informatica che vede l’impiego di una nuova branca della scienza che le usa e le rende le rende sinergiche: la bioinformatica, disciplina del presente e ancor più del futuro che usa in termini matematici e statistici i fenomeni biologici in particolare quelli inerenti la biochimica e la biologia molecolare.</div>
<br />Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-41467182169246809152013-02-03T18:18:00.001+01:002013-02-03T18:18:53.453+01:00Non lo dico ...ma poi lo dico lo stessoFar gesti con le mani, impallidire, preferire lo stare in gruppo o star da soli, arrossire, scegliere un certo modo di abbigliarsi, la mimica facciale, la postura del corpo e i vari atteggiamenti che possiamo assumere, sono strumenti comunicativi molto potenti. <br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-VWur4xh0R_4/UQ6aYIwkRKI/AAAAAAAAAJ8/9GYVBqN2ERQ/s1600/cal-lightman-_-lie-to-me.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" ea="true" height="175" src="http://1.bp.blogspot.com/-VWur4xh0R_4/UQ6aYIwkRKI/AAAAAAAAAJ8/9GYVBqN2ERQ/s320/cal-lightman-_-lie-to-me.jpg" width="320" /></a></div>
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Queste interazioni pur non essendo parte della comunicazione verbale rientrano in quella non verbale che senza servirsi delle parole rivela, anche involontariamente, ciò che l’individuo realmente prova o pensa anche se non lo dice apertamente con il linguaggio parlato. </div>
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Ray Birdwhistell antropologo statunitense precursore nel campo della comunicazione non verbale, ha lavorato in modo particolare allo studio del movimento del corpo e ha dato origine alla cinesica: una metodologia che si interessa degli aspetti comunicativi appresi ed eseguiti attraverso i movimenti del corpo, i comportamenti gestuali, le espressioni facciali.</div>
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Birdwhistell ha individuato un parallelismo tra il linguaggio verbale e quello gestuale perciò sinteticamente potremmo dire che il fonema sta alla linguistica come il cinèma sta alla cinesica. In pratica il cinèma sarebbe la più piccola unità d’azione percepibile, per questo antropologo, tutti i movimenti del corpo hanno un senso (non essendo casuali), e la grammatica di questa sorta di linguaggio si può analizzare analogamente al linguaggio verbale. Questo autore ha inoltre calcolato che l’uomo è in grado di fare e di riconoscere circa 250.000 espressioni facciali ed ha calcolato che la componente verbale della comunicazione tra due interlocutori è inferiore al 35% e che più del 65% è invece di natura non verbale. Diversi lavori in questo campo hanno dimostrato che durante un discorso, una quantità significativa delle informazioni che ci arrivano, pervengono non solo dalle parole, ma anche e soprattutto dal tono della voce e dal linguaggio del corpo. <br />
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Tuttavia non bisogna pensare che sia possibile valutare il nostro interlocutore da un solo gesto così come non bisognerebbe farlo da una sola parola. E’ necessario contestualizzare parole e gesti per avere un quadro attendibile di veridicità.</div>
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A questo tipo di studio si accosta bene un’altra disciplina: la prossemica che studia lo spazio e le distanze all’interno della comunicazione. Questo termine è stato introdotto da un’altro antropologo Edward T. Hall per lo studio delle relazioni spaziali nella comunicazione verbale e non. Egli ha definito quattro zone </div>
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1. La distanza intima (0-45 cm).</div>
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2. La distanza personale (45-120 cm) per l'interazione tra amici.</div>
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3. La distanza sociale (1,2-3,5 metri) per la comunicazione tra conoscenti o il rapporto insegnante-allievo.</div>
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4. La distanza pubblica (oltre i 3,5 metri) per le pubbliche relazioni.</div>
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La distanza tra gli individui comunque varia molto secondo la cultura di una persona quindi gente che proviene da aree geografiche diverse ha l’abitudine a “tenere le distanze” in modo diverso pertanto anche i parametri sopra elencati possono cambiare e sono riconducibili prevalentemente a quelle usate dallo statunitense medio. Ci sono differenze anche nella postura spaziale tra maschi e femmine i primi preferiscono stare al lato di una persona mentre le femmine di fronte. Interessante anche lo studio fatto sulla distribuzione delle persone all’interno degli ascensori: gli statunitensi si rivolgono tutti verso la porta disponendosi per file parallele gli europei invece si dispongono in cerchio e rivolgono le spalle alle pareti e il viso verso gli altri occupanti. </div>
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Nella fotoTim Roth nei panni dottor Cal Lightman.della serie : <span style="color: orange; font-size: x-small;"><b><i><span style="color: red;">Lie To Me</span></i></b></span>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-63183697038852162482012-05-30T20:32:00.000+02:002012-05-30T20:32:35.188+02:00Margherita Hack<br />
<em>"Diffondere la conoscenza dell'Astronomia e una mentalità scientifica e razionale".</em><br />
Nata a Firenze il 12 giugno 1922, l’astrofisica di fama mondiale Margherita Hack 90 quest’anno è una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana ha dato un considerevole contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte categorie di stelle. La Hack ha anche svolto un'importante attività di divulgazione scientifica.<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-BAAsK_dLI8Q/T8Zm3xWBMpI/AAAAAAAAAJE/WORzGsT_8SY/s1600/hack.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" rba="true" src="http://1.bp.blogspot.com/-BAAsK_dLI8Q/T8Zm3xWBMpI/AAAAAAAAAJE/WORzGsT_8SY/s1600/hack.jpg" /></a>Frequentato il liceo classico e ottenuti discreti risultati a livello nazionale nel salto in alto nel 1944 sposa Aldo Nel 1945 Margherita Hack si laurea con una tesi di astrofisica $-concernente una ricerca sulle cefeidi, una classe di stelle variabili e inizia a occuparsi di spettroscopia stellare, che diventerà il suo principale campo di ricerca. Dopo aver svolto tre anni di insegnamento come assistente nel 1954 ottiene la libera docenza e collabora con la carta stampata iniziando il suo ruolo di divulgatrice. Si trasferisce all'Osservatorio Merate, una succursale dello storico Osservatorio di Brera. Sempre appoggiata dal marito inizia a collaborare con università straniere collaborando con l'Università di Berkeley, l'Institute for Advanced Study di Princeton, l'Institut d'Astrophysique di Parigi, gli Osservatori di Utrecht e Groningen e l'Università di Città del Messico. </div>
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Nel 1964 diviene professore ordinario, ottenendo la cattedra di astronomia presso l'Istituto di Fisica teorica dell'Università di Trieste ed è ricoprendo questo ruolo che accetta l'incarico della direzione dell'Osservatorio astronomico che gestirà fino al 1987, implementando il lavoro e il personale ottenendo così fra l’altro di far emergere l’attività che vi vera svolta anche a livello internazionale. Margherita Hack ha dato un’enorme impulso all’attività didattica promuovendo la nascita dell’ "Istituto di Astronomia" che è stato poi sostituito nel 1985 da un "Dipartimento di Astronomia", da lei stessa diretto fino al 1990. </div>
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Il suo trattato "Stellar Spettroscopy" del 1959 scritto con Otto Struve (1897-1963) è considerato ancora oggi un testo importantissimo. Nell’ambito della divulgazione scientifica oltre ad aver collaborato con i vari mezzi di comunicazione ha fondato nel 1978 la rivista "L'Astronomia" di cui è direttore. Nel 1980 ha ricevuto il premio "Accademia dei Lincei" di cui è membro così come dell'Unione Internazionale Astronomi e della Royal Astronomical Society. Ha ottenuto nel 1987 il premio "Cultura della Presidenza del Consiglio". </div>
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Nel 1992 ha terminato la carriera di professore universitario, ma dirige ancora il "Centro Interuniversitario Regionale per l'Astrofisica e la Cosmologia" (CIRAC) di Trieste, e continua il suo ruolo di divulgatrice.</div>
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<br /></div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-74701569186150514742012-01-23T15:34:00.000+01:002012-01-23T15:34:59.928+01:00Alghe e biocarburanteLe alghe brune, che prosperano comunemente nei nostri mari, possono trasformarsi in un'importante sorgente di biocarburante. Questo grazie ai ricercatori californiani del Bio Architecture Lab (BAL) di Berkeley e all'Escherichia coli, un batterio molto comune che è stato geneticamente modificato in modo da 'digerire' e trasformare in etanolo lo zucchero contenuto nelle alghe. La notizia è importante perché influirebbe considerevolmente sull’uso che attualmente si fa di canna da zucchero mais ecc per la produzione di biocarburante con la conseguente distrazione di risorse alimentari e aggravio della fame nel mondo a favore dei paesi più ricchi.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-C5e-4aGUBEk/Tx1vZF6tcVI/AAAAAAAAAI4/rcgRNknOYgI/s1600/alga_kelp%255B1%255D.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="234" nfa="true" src="http://3.bp.blogspot.com/-C5e-4aGUBEk/Tx1vZF6tcVI/AAAAAAAAAI4/rcgRNknOYgI/s320/alga_kelp%255B1%255D.jpg" width="320" /></a></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Le alghe brune sono organismi vegetali pluricellulari, quasi esclusivamente marini che privilegiano acque fredde e ben ossigenate. Comprendono circa 250 generi per un totale di oltre 1500 specie. Contengono clorofilla, caroteni e pigmenti accessori come la fucoxantina che è responsabile della colorazione di queste alghe. La sostanza di riserva principale è il laminarano (un polisaccaride), che si trova nel citoplasma cellulare mentre nella parete hanno acido alginico ( un polisaccaride cioè uno zucchero), nella parte più esterna e cellulosa nell'interno, in altre parole sono ricche di zuccheri Precisamente circa il 60% della biomassa secca delle alghe è costituita da zuccheri che possono fermentare, e circa la metà di questi è imprigionata in un solo prodotto detto alginato che è il “sale” derivato dall’acido alginico.</div><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Per poter ottenere il massimo rendimento da questa importante materia prima, i ricercatori hanno pensato di utilizzare un batterio molto comune, l'Escherichia coli e ne hanno modificato il Dna rendendolo capace di produrre un enzima necessario a digerire l'alginato, oltre che una proteina che serve a afferrare i frammenti dello zucchero digerito così da innescare un processo di fermentazione che produce etanolo.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">E’ un progresso molto importante per la produzione di biocarburanti dato che le alghe sono la materia prima ideale per questa funzione: non sottraggono risorse all'agricoltura destinata a scopi alimentari, come nella produzione dell’etanolo ricavato dal mais, hanno un contenuto di zuccheri molto elevato che favorisce un'ottima biomassa e sono di facile reperibilità.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Secondo i calcoli dei ricercatori, meno del 3% delle acque costiere potrebbe produrre alghe a sufficienza per avere una quantità di biocarburante equivalente ad oltre 200 miliardi di litri di combustibile fossile. L’etanolo è un alcol (C2H5OH) che può essere utilizzato come carburante. Nelle auto in circolazione può essere miscelato alla benzina fino ad almeno il 10% (negli Stati Uniti i distributori di E10, miscela 10% etanolo e 90% benzina, sono largamente diffusi), mentre per poter utilizzare concentrazioni più alte, fino ad arrivare al 100% di alcol, occorre avere motori modificati, disponibili sul mercato. Le auto in commercio che possono essere alimentate sia a benzina sia con una miscela contenente fino all’85% di bioetanolo (E85) sono comunemente chiamate flexi-fuel.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-76420611761033443092011-12-02T23:06:00.000+01:002011-12-02T23:06:33.098+01:00L'umanità usa le risorse di 1,3 pianeti: la terra non basta !<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-P3x6KL1LXyU/TtlLd_heSRI/AAAAAAAAAIw/W51W-SFVTx8/s1600/pianeta-terra.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" dda="true" src="http://2.bp.blogspot.com/-P3x6KL1LXyU/TtlLd_heSRI/AAAAAAAAAIw/W51W-SFVTx8/s1600/pianeta-terra.jpg" /></a>Uno studio del Global Footprint Network segnala che ogni anno l'umanità usa le risorse di 1,3 pianeti come la Terra e servono 16 mesi per ricreare ciò che viene consumato.</div><br />
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Il fenomeno è in crescita: entro il 2050 avremo bisogno delle risorse fornite da due pianeti uguali al nostro. Il Global Footprint Network creato 2003 con l’intento di rendere possibile un futuro sostenibile, in cui tutti abbiano la possibilità di “vivere in maniera soddisfacente” con le risorse messe a disposizione dal nostro pianeta. Un passo essenziale è costituito dal misurare l’impatto umano sulla Terra, in modo da poter così prendere decisioni relative a tale impatto.<br />
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Il lavoro del GFN si svolge con l’uso dell’Impronta Ecologica - uno strumento di contabilità delle risorse che misura quanta natura abbiamo a disposizione, quanta ne utilizziamo, e quanto siamo vicini all’obiettivo di un’esistenza sostenibile. Trasformare le risorse in rifiuti più velocemente di quanto questi possano essere riconvertiti in risorse ci pone in una situazione di sovrasfruttamento ambientale. Lo sfruttamento sproporzionato contribuisce anche al sorgere di conflitti e guerre per le risorse, di migrazioni di massa, di carestia, di malattie e di altre sciagure umane che coinvolgono soprattutto i più poveri. Fra le varie iniziative che possono essere prese certamente quelle che coinvolgono l’alimentazione e l’accesso al cibo sono prioritarie e insieme a temi collegati come l’obesità e la longevità sono i temi del terzo International Forum on Food & Nutrition. <br />
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Alla Bocconi di Milano, il 30 novembre e il 1° dicembre si è tenuto il terzo International Forum on Food & Nutrition si sono incontrati e confrontati esperti di tutto il mondo e lo stesso Veronesi, esperto di chiara fama, ha affermato : «Oggi il mondo ha 7 miliardi di abitanti contro il miliardo e ½ del secolo scorso. Quasi 1 miliardo sono gli affamati e i denutriti, altrettanti gli obesi» e « 3 miliardi di animali di allevamento assorbono 1/3 di tutte le risorse agricole mondiali». Per questo uno degli obiettivi per migliorare la vita sulla Terra diventa quindi ridurre il consumo di carne infatti i cibi più salutari come legumi, frutta, verdura, sono anche quelli più ecosostenibili.<br />
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</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Altro importantissimo traguardo da raggiungere è aumentare la qualità e la quantità dei prodotti agricoli infatti ci sono però molte altre applicazioni delle biotecnologie utili allo sviluppo agricolo. Ne è un esempio l’andacoltura, tecnica sperimentata in Africa per produrre una nuova varietà di riso, risultato dell’incrocio tra riso asiatico e riso africano: un riso con caratteristiche superlative: alta produttività, resistenza alle erbacce, alla siccità e alle malattie, ottimo gusto e, soprattutto, alto contenuto proteico.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Non poteva mancare il problema dello spreco alimentare. I dati sono chiari: 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ogni anno finiscono nella spazzatura. Fra gli interventi, anche utili consigli pratici per far diventare ciascuno di noi artefice di questa inversione di rotta contro questo spreco immorale. Fra i tanti questo: Non vergogniamoci di chiedere un sacchetto al ristorante per portare a casa gli avanzi. Le grandi imprese cominciano con piccoli passi!</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-72740838116073850922011-10-10T21:26:00.000+02:002011-10-10T21:26:57.113+02:00Nobel per la medicina 2011<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-DyDwlVhnwYw/TpNFmvwe1cI/AAAAAAAAAIk/A3NI49-f4oY/s1600/siringhe-nipro2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" kca="true" src="http://1.bp.blogspot.com/-DyDwlVhnwYw/TpNFmvwe1cI/AAAAAAAAAIk/A3NI49-f4oY/s200/siringhe-nipro2.jpg" width="198" /></a></div>Quest’anno a Stoccolma il prestigioso Premio Nobel per la Medicina per l’anno 2011, è stato dato a tre immunologi Bruce Beutler degli Stati Uniti, Jules Hoffmann, nato in Lussemburgo, ma naturalizzato francese, e Ralph Steinman canadese. Si tratta di un premio quanto mai guadagnato, poiché le scoperte dei tre immunologi hanno trasformato totalmente il modo di guardare la medicina moderna <br />
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Metà del premio di 1 milione e quattrocentomila euro è andato a Beutler ed Hoffmann per le loro scoperte sul sistema immunitario “innato”, mentre il resto è andato a Steinmann per aver determinato l’esistenza e l’applicazione della cosiddetta immunità “adattiva”, partendo dall’individuazione delle cellule sentinella (dendritiche) del sistema immunitario. <br />
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Cerchiamo di spiegare quali sono i tre gradini compiuti dai grandi scienziati nell’ambito del sistema immunitario che è lo strumento, naturale che il nostro organismo ha per difendersi dalle aggressioni delle malattie e dei responsabili <br />
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Nel 1996 Hoffmann, studiando alcuni moscerini della frutta, ha individuato per primo come l’organismo riconosce un pericolo ed attiva la risposta immunitaria.Il meccanismo si innesca grazie ad alcuni “recettori” i toll-like receptors, che stimolano la memoria storica “innata” del sistema immunitario contro i “nemici”. Beutler ha completato il lavoro ritrovando lo stesso meccanismo nei mammiferi. Il lavoro di Steinman è partito dalla ricerca di un vaccino contro il tumore al pancreas, contro il quale ha personalmente combattuto e per il quale è morto due giorni prima di ricevere il Nobel ,che però gli è stato conferito ugualmente poiché la commissione ha deciso in buona fede non essendo a conoscenza del decesso ( ricordo che non si possono dare Nobel alla memoria). Steinman ha studiato la fase successiva, quella di difesa vera e propria definita adattiva, dell’immunità, ovvero del momento in cui le cellule sentinella, dendritiche, individuano l’agente patogeno, lo comunicano ai linfociti T che a loro volta stimolano l’azione dei linfociti B che poi intervengono contro il nemico. Uno degli strumenti che l’uomo moderno ha adottato per difendersi dalle malattie, è la vaccinazione. Almeno per come la intendiamo oggi è una pratica relativamente recente, anche se ha radici antiche, perché l’immunologia è una branca giovane della biologia. Durante questi anni tanti gli scienziati si sono prodigati nella ricerca e nella diffusione dei vaccini da Edward Anthony Jenner (antivaiolosa), Emil Adolf von Behring insieme al giapponese Shibasaburo Kitasato (antidifterica e antitetanica) Albert Bruce Sabin che creò il vaccino contro la poliomielite e rinunciò a brevettarlo per donarlo a tutta l’umanità.<br />
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E’ grazie a queste ultime scoperte fatte dai tre "nuovi" premi Nobel che l’azione dei vaccini si è evoluta diventando più efficace e con minori effetti collaterali. Ma soprattutto è grazie a queste innovazioni che si è pervenuti al vaccino preventivo contro l’HPV il papilloma virus umano oppure al vaccino terapeutico appena approvato dalla FDA statunitense contro il tumore alla prostata o al farmaco Etanercept usato per il trattamento di malattie a carattere autoimmunitario come artrite reumatoide, il morbo di Crohn, la psoriasi, spondilite anchilosante e di altre forme di infiammazione.Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-52137285934269223502011-10-08T20:25:00.000+02:002011-10-08T20:25:05.466+02:00100 anni fa nasceva Enrico Fermi<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-o5FIm4aDegQ/TpCVK1EyLxI/AAAAAAAAAIc/AXw6RNiTMYk/s1600/Enrico_Fermi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" kca="true" src="http://1.bp.blogspot.com/-o5FIm4aDegQ/TpCVK1EyLxI/AAAAAAAAAIc/AXw6RNiTMYk/s1600/Enrico_Fermi.jpg" /></a>Enrico Fermi nacque a Roma nel 1901 Superato il liceo, fu ammesso alla Scuola Normale di Pisa dove si laureò in fisica nel 1922. Nel 1925 tenta di vincere il concorso a Cagliari per la fisica matematica, ma gli è preferito Giovanni Giorgi, un fisico, noto soprattutto per aver proposto il sistema internazionale di unità di misura, Fermi dunque si reca a Leida, in Olanda, ove ha modo di incontrare Albert Einstein. Inizia unperiodo di incessante attività di ricerca quando O.M. Corbino, che si era reso subito conto delle eccezionali doti di Fermi, e, al fine di far rifiorire gli studi di fisica in Italia, riuscì ad ottenere la prima cattedra di Fisica Teorica per la quale lo chiamò a Roma, anche perché Fermi che aveva vinto il relativo concorso.</div><br />
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Nonostante la sua giovane età, Fermi, con l'aiuto di Corbino, riunì nell'Istituto di Fisica di via Panisperna un gruppo di Giovani laureati: fra i teorici ricordiamo B. Ferretti, e Majorana, G.C. Wick; fra gli sperimentali M. Ageno, F. Rasetti, E. Amaldi, B. Pontecorvo, E. Segrè. Condotti dalla straordinaria personalità scientifica di Fermi, "i ragazzi di via Panisperna", (dal nome della via nella quale erano ubicati i laboratori ) come furono chiamati i fisici che dal 1927 al 1938 lavorarono presso l'Istituto romano, pervennero in pochi anni a risollevare la scuola di fisica italiana al livello dei più prestigiosi centri di ricerca europei e americani. <br />
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Enrico Fermi è stato uno dei massimi esponenti della ricerca teorica e applicata nell'ambito della meccanica quantistica in particolare nella fisica nucleare progettò e portò avanti la costruzione del primo reattore nucleare a fissione, ottenendo la prima reazione nucleare a catena controllata.. Fermi organizzò fra l'11 e il 17 ottobre 1931 un congresso internazionale di fisica nucleare vide la partecipazione di Arthur Compton, Marie Curie, Patrick Blochett, Niels Bohr, Robert Millikan, Werner Heisenberg e Wolfgang Pauli. Il congresso fu un catalizzatore di idee e soprattutto mise a fuoco le questioni centrali, teoriche e sperimentali, ancora irrisolte. Pauli, per esempio, propose per la prima volta l'esistenza di una nuova particella, il neutrino, per spiegare gli spettri continui degli atomi radioattivi durante il processo di decadimento β. Ipotesi non condivisa da Bohr, per il quale, così, si violava la legge di conservazione dell'energia. I frutti del congresso voluto da Fermi non si fecero attendere: nel febbraio del 1932 J. Chadwick scoprì a Cambridge il neutrone. Nel settembre del 1932 Karl Anderson scoprì il positrone e in seguito alle pubblicazioni di Chadwick sull'esistenza del neutrone, Ettore Majorana, propose un modello di atomo dove il nucleo era composto dai soli protoni e neutroni, mettendo insieme una teoria sulle forze nucleari che li tengono insieme. Tali forze sono note oggi come forze di Majorana. Nel 1938 ricevette il Premio Nobel per la fisica, per la sua identificazione di nuovi elementi, della radioattività scoprì la radioattività artificiale provocata dal bombardamento di neutroni e il loro rallentamento da parte dei nuclei di Idrogeno; ottenne inoltre i primi risultati sulla possibilità di produrre reazioni a catena controllate dall’Uranio 235. In suo onore un elemento della tavola periodica venne chiamato Fermio, ed un sottomultiplo del metro comunemente usato in fisica atomica e nucleare, il fermi uguale a 10−15m, inoltre porta il suo nome una delle due classi di particelle nella statistica quantistica, i fermioni.<br />
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">In seguito la scomparsa di Majorana in circostanze abbastanza misteriose e a causa delle leggi razziali emanate dal regime fascista, il fisico è costretto ad emigrare, visto che sua moglie Laura è ebrea. I Fermi si trasferiranno negli USA dove lo scienziato partecipò al Progetto Manhattan, che portò alla realizzazione della bomba atomica, nei laboratori di Los Alamos in seguito Fermi lavorerà e insegnerà all’università sino al 1954, quando inizieranno a manifestarsi i primi sintomi del cancro allo stomaco che lo porterà alla morte il 29 novembre dello stesso anno a Chicago.</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-41666157941579331082011-08-17T18:46:00.000+02:002011-08-17T18:46:02.344+02:00La notte dei ricercatoriIl 23 settembre si terrà il tradizionale appuntamento europeo della “Notte dei Ricercatori”<br />
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Questa è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea iniziata nel 2005 che interessa annualmente centinaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei. <br />
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><img border="0" height="158" naa="true" src="http://2.bp.blogspot.com/-ZwpPdnOsY_I/TkvvWqAbu6I/AAAAAAAAAIU/KJ6bgQcBH90/s200/image_mini.png" width="200" />L’idea è quella di coinvolgere specialisti del settore e cittadini comuni affinché creino occasioni di incontro che diano l’opportunità di diffondere la cultura scientifica in contesti che siano stimolanti e insoliti e possano attrarre il più alto numero di persone in modo particolare i giovani.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>L’Italia ha aderito immediatamente all’iniziativa europea con una diversità di progetti che la rendono uno dei paesi europei con il maggior numero di eventi disseminati sul territorio. Nel 2011 la Notte dei Ricercatori in Italia si svolgerà in 40 città mentre in tutta Europa quest'anno sono stati finanziati 52 progetti in 33 Paesi che coinvolgeranno 290 città.<br />
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">A Bologna ci sarà l’evento centrale ma accenderà le luci della Notte dei Ricercatori in contemporanea con Ferrara, Ravenna, Reggio Emilia, Piacenza, Salerno, Verona, Cagliari, Faenza, La Spezia, Portovenere, Cosenza, Asiago, Pavia, Napoli Capodimonte, Santa Teresa, Lerici, Pisa, Teramo, e Catania</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Perché l’amore per la ricerca e l’importanza di quest’attività possano raggiungere coloro che sono distanti dal mondo accademico e i giovani in generale è necessario trovare dei canali di comunicazione che siano in grado di interessare in modo efficace e coinvolgente. Tra le iniziative di quest’anno c’è quella di creare un’opportunità di incontro davanti a degli aperitivi “ricercati” che consentano di informare e parlare di scienze e di ricerca in modo professionale ma non ingessato ed accademico , in un ambiente informale e gradevole. Cagliari, Catania, Cosenza, Pavia, Teramo e Verona il 23 settembre ospiteranno, tra le 18,00 e le 24,00 sei aperitivi “ricercati” in serate che vedranno il contributo di università, enti di ricerca locali e con il supporto della rete degli Europe Direct, mentre l' animazione della serata sarà seguita dalle radio universitarie e studentesche. In occasione della notte dei ricercatori,a Bologna saranno organizzate visite guidate presso i musei universitari,e sarà anche la città della Chimica, perché fu l’Università di Bologna, nel 1737, ad istituire la prima cattedra in questa materia. Sarà inaugurata una mostra dal titolo “Questione … di Chimica – a tu per tu con le meraviglie della chimica quotidiana” si presenteranno esposizioni, conferenze ed incontri con i ricercatori, laboratori, interattività ed esperimenti, per il pubblico di ogni età. A Trieste il programma della Notte propone una combinazione di ricerca ed intrattenimento, con attività come quali ascensioni in mongolfiera, gite in barca, sport, musica, arte, giochi, tanti incontri e altre sorprese. Per i bambini e i ragazzi delle scuole sarà organizzata una mattinata a base di scienza e divertimento mentre con Aspettando la Notte... studenti, grandi e piccoli, potranno prendere parte ad attività pensate per avvicinarli al mondo della scienza e della ricerca.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Per saperne di più </div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">http://www.nottericercatori.it/</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
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Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-28966906493247231302011-07-04T17:23:00.001+02:002011-07-04T17:27:59.575+02:00Machu Picchu 100 anni fa scoperta la città perduta<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Una mattina di luglio del 1911, Hiram Bingham si mosse dal suo accampamento sull’Urubamba per esplorare alcuni ruderi posti su una dorsale. Quando arrivò sul posto si trovò davanti a uno spettacolo inimmaginabile. Dalla fitta vegetazione emergeva un tesoro: una città inca rimasta nascosta per 400 anni. Si trattava di Machu Picchu, luogo eletto nel 2007 come una delle Sette meraviglie del mondo. A luglio di quest'anno,ricorre il centenario della scoperta di questo sito archeologico unico al mondo che riceve ogni anno il 70% delle visite turistiche dell'intero paese, Ad oggi sono ormai terminati i posti per i festeggiamenti che cominceranno con una manifestazione nella cittadella di Machu Picchu, per poi <a href="http://2.bp.blogspot.com/-174bWr5PF3A/ThHZqHZQcbI/AAAAAAAAAIQ/znAvrEHmih4/s1600/machu_picchu.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" i$="true" src="http://2.bp.blogspot.com/-174bWr5PF3A/ThHZqHZQcbI/AAAAAAAAAIQ/znAvrEHmih4/s320/machu_picchu.jpg" width="320" /></a>proseguire con un concerto di gala seguito da uno spettacolo. Il sito polarizza così tanto il turismo che il comitato per la tutela del patrimonio mondiale dell'Unesco ha minacciato di inserire Machu Picchu nella lista nera dei siti in pericolo, se il governo peruviano non procederà a limitare l’uso a cui è sottoposto il complesso archeologico. Oltre a ricevere circa 800 mila turisti l'anno cioè circa il 70% del turismo in Perù, il sito è, infatti, usato anche come set per video musicali e spot pubblicitari con conseguenze a volte gravi.</div><br />
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Machu Picchu si trova a 13° 9′ 47″ di latitudine sud e 72° 32′ 44″ di longitudine ovest e a 112.5 km a nord-est di Cusco, è posto a 2.438 sul livello del mare a metà strada fra le cime di due montagne, i monti Machu Picchu e Huayna Picchu che appartengono ad una grande formazione che si trova nella Cordigliera Centrale delle Ande peruviane. Ai piedi delle alture, scorre il fiume Vilcanota-Urubamba. La superficie edificata misura approssimativamente 530 metri di larghezza e 200 di larghezza, e presenta 172 edifici nell’area urbana. Quest’area ha la forma di una "U" con due grandi impianti architettonici con strade e scalee con circa 3000 scalini, oltre ad un opportuno sistema di canali idraulici utili sia per il consumo umano sia per l'irrigazione.<br />
Le costruzioni sono a pianta rettangolare e presentano porte e le finestre a forma trapezoidale così come le nicchie dei muri dove erano posti gli idoli e gli altri oggetti.<br />
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Le rovine propriamente dette sono poste all’interno di un’area vincolata del Sistema Nazionale delle Aree Naturali Protette dallo Stato chiamata Santuario storico di Machu Picchu, che si estende su una superficie di 325,92 km² .<br />
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Il Santuario storico custodisce e tutela varie specie biologiche a rischio d’estinzione<br />
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</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Lo scopritore della città : Hiram Bingham era nato ad Honolulu, sulle isole Hawaii, figlio di missionari protestanti, durante l'adolescenza si trasferì negli Stati Uniti dove ottenne tre diplomi: uno a Yale nel 1898, uno all'Università della California nel 1900 ed uno ad Harvard nel 1905. Fu quindi professore di storia e di politica ad Harvard e poi a Princeton.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Divenne esploratore durante il suo insegnamento a Princeton. Durante una missione nel 1911, scoprì la città famosa città inca La sua scoperta ottenne grande risonanza e fu trattata anche dalla rivista National Geographic.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Bingham divenne senatore e nel 1948 pubblicò il libro, la città perduta degli Inca, in cui è narrata la sua scoperta. Morì a Washington D.C. e fu sepolto nel Cimitero nazionale di Arlington, in Virginia. Secondo alcuni la figura di Bingham è l'ispiratrice del personaggio di Indiana Jones</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-49930010656989907882011-04-26T22:44:00.000+02:002011-04-26T22:44:34.217+02:00Melvin Calvin 50 anni fa vinse il Nobel per la chimicaNell’anno internazionale della chimica non si poteva non fare riferimento a questo illustre biochimico che ha spiegato al modo una parte importante della fotosintesi clorofilliana che da allora è comunemente chiamata ciclo di Calvin.<br />
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Calvin nato nel Minnesota negli Stati Uniti giusto 100 anni fa e grazie ai suoi studi a vinse, 50 anni dopo nel 1961, il premio Nobel per la chimica. Era figlio di immigrati russi si laureò in chimica nel 1935 ed entrò a far parte della Facoltà di Chimica dell'Università della California a Berkeley dove ottenne nel 1947 la cattedra appunto di chimica <br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-Xza-cH57yUo/Tbct0_MhwyI/AAAAAAAAAIM/HMSfD2CdYmE/s1600/220px-Melvin_Calvin.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" i8="true" src="http://3.bp.blogspot.com/-Xza-cH57yUo/Tbct0_MhwyI/AAAAAAAAAIM/HMSfD2CdYmE/s1600/220px-Melvin_Calvin.jpg" /></a></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Lavorando con un'alga verde unicellulare la Chlorella, utilizzando il carbonio-14, che ricordo è l'isotopo radioattivo del carbonio, come tracciante si servì di tecniche che per l’epoca erano all’avanguardia, per distinguere e identificare le molecole presenti nella sequenza biochimica che studiava. Calvin e il suo gruppo, di cui faceva parte anche A.A. Benson , riuscirono a riconoscere in modo molto accurato le complicate sequenze metaboliche che vanno dall'assorbimento dell’anidride carbonica (CO2) alla sintesi del glucosio e quelle degli altri numerosi composti organici coinvolti nel processo.</div><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Questa sequenza di reazioni, in principio descritta come fase oscura (poiché è un processo che può avvenire anche al buio e che segue un’iniziale fase luminosa, in cui è invece necessario la presenza di luce) è oggi comunemente nota come ciclo di Calvin e Benson , dal nome del suo collega Andrew Benson, e chiarisce tra l’altro come la luce solare agendo sulla clorofilla e sugli altri pigmenti fotosintetici serva ad alimentare la sintesi di molecole energetiche (ATP e NADP ridotto) impiegati nella fase oscura successiva</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Nei suoi ultimi anni di attività lo scienziato si dedicò allo studio di piante ad alta efficienza fotosintetica i suscettibili di impiego come fonti di energia rinnovabile. Nel 1992 ha pubblicato la sua autobiografia scientifica dal titolo Following the Trail of Light: A Scientific Odyssey in cui racconta la storia delle scoperte che lo hanno portato alla sua scoperta e infine a vincere il Nobel.</div><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Il ciclo di Calvin-Benson della fotosintesi clorofilliana è un processo metabolico ciclico che avviene all’interno del cloroplasto l’organulo caratteristico della cellula vegetale vero laboratorio per la fotosintesi e che utilizza le molecole energetiche ATP e NADPH provenienti dalla fase luce-dipendente per sintetizzare glucosio Il glucosio è uno zucchero costituito da sei atomi di carbonio, mentre la CO2 ne ha uno solo. Con il ciclo di Calvin-Benson si ottengono 12 molecole a tre atomi di carbonio :dieci di queste riformano gli zuccheri di partenza , mentre le altre due danno una molecola di glucosio, a sei atomi di carbonio che rappresenta il guadagno netto del ciclo. Quest'ultimo, non appena sintetizzato, può seguire varie strade:</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">1. viene unito al fruttosio per formare saccarosio </div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">2. in alternativa, più molecole di glucosio si possono unire tra loro formando amido all'interno dello stesso cloroplasto;</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">3. il glucosio prodotto può essere usato per la sintesi di altre molecole come ad esempio, la cellulosa</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Tra le cose più importantì di questa scoperta è il fatto che che in questo processo il ciclo riporta agli zuccheri di partenza in grado di agganciare altra CO2 così da richiedere ogni volta una limitata quantità di energia con un vantaggio per la cellula vegetale. </div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-1802478697013564342011-03-28T22:43:00.001+02:002011-03-28T22:53:53.526+02:00Yuri Gagarin 50 anni fa volava intorno alla terraYuri Gagarin fu il primo di una lunga serie di esploratori spaziali una sorta di Cristoforo Colombo dello spazio. Il 12 aprile di quest’anno saranno passati 50 anni esatti da quando nel 1961 il russo Gagarin girò attorno alla terra in un'ora e 48 minuti a bordo della navicella Vostok 1 raggiungendo un'altitudine di 326 km. Originario di una regione a Ovest di Mosca, Gagarin era nato il 9 marzo 1934 ed era cresciuto in un'azienda collettiva, in cui il padre faceva il carpentiere, morì a soli 34 anni scegliendo di cadere con il suo velivolo, in un consueto volo di addestramento, per non schiantarsi su una zona abitata.<br />
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-NaygNufR22g/TZDyHlJl3pI/AAAAAAAAAII/nSvBqEn9rbI/s1600/gagarin4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" r6="true" src="http://1.bp.blogspot.com/-NaygNufR22g/TZDyHlJl3pI/AAAAAAAAAII/nSvBqEn9rbI/s320/gagarin4.jpg" width="243" /></a>Il lanciatore Vostok si era staccata da terra o da terra il 12 aprile 1961 alle ore 9.07 (ora di Mosca) dal cosmodromo di Baikonur dopo pochi minuti, la capsula spaziale aveva raggiunto la traiettoria prevista in un'orbita ellittica con un perigeo di 169 km ed un apogeo di 315 km. Il cosmonauta si trovava in continuo contatto via radio con il centro di controllo di volo e in più, un'apposita telecamera, mandava le immagini televisive con lo stesso centro. Inoltre Gagarin poté comunicare con il centro di controllo mediante codici Morse. Dopo aver percorso un'orbita terrestre completa in un'ora e 48 minuti, i retrorazzi frenanti si accesero come previsto. La capsula Vostok era stata costruita per atterrare nella steppa e non in mare.Tuttavia durante il rientro nell’atmosfera, il modulo orbitale non si staccò dalla capsula di ritorno del cosmonauta. Come conseguenza la capsula iniziò a dondolare pericolosamente, mentre si stava avvicinando agli strati superiori dell'atmosfera, in seguito però si il veicolo stabilizzò ed il paracadute principale poté essere aperto, contribuendo a frenare l'atterraggio della capsula. Come previsto, una volta raggiunta la quota di 7.000 m, Gagarin fu in grado di catapultarsi dalla capsula con l'apposito seggiolino eiettabile, atterrando,agganciato al suo paracadute a 26 km a sudovest della città di Engels.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Molte le manifestazioni legate all’uomo che per primo ha visto la terra per così dire da un’altra prospettiva Il 2 Marzo 2011 a Mosca in onore di Jurij Gagarin si è svolta una cerimonia a ricordo della sua tragica morte. A Parigi, presso il quartiere generale dell’Unesco, nell’ambito delle celebrazioni dedicate al 60esimo anniversario della Federazione internazionale dell’Astronautica è stata riservata un’attenzione speciale dedicata allo spettacolare volo di Gagarin. A Londra nel mese di Luglio in occasionedel 50 anniversario del suo volo spaziale si prevede di erigere una statua di Jurij Gagarin di fronte a quello del navigatore inglese Games Cook. Il 12 Aprile al planetario di Milano sarà presentato un film documentario su Yuri Gagarin e verrà allestita una mostra fotografica. L'iniziativa è stata organizzata dal Consiglio di Coordinazione delle organizzazioni di connazionali russi in Italia e patrocinata dell'Agenzia federale “Rossotrudnichestvo”. A Varese presso l’università, il programma accoglie una conferenza di carattere scientifico sul tema “L'uomo e il cosmo: ieri, oggi, domani”, alla quale parteciperanno Giovanni Bignami, presidente del Comitato per le ricerche spaziali presso l'International Council for Science (Cospar), oltre che astronauti italiani e russi e vari esperti nell’ambito della ricerca spaziale. </div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-13977513695339346882011-03-11T00:34:00.000+01:002011-03-11T00:34:29.349+01:00L’India ospiterà per la prima volta le principali celebrazioni della Giornata Mondiale dell'AmbienteIl 5 giugno 2011, sarà, per la prima volta, l'India ad ospitare le principali celebrazioni della prossima Giornata mondiale dell'ambiente che, infatti, si svolgeranno nelle due città più importanti, Nuova Dehli e Bombay.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-gwcnFc7kxNY/TXlfPBtRmZI/AAAAAAAAAIE/oUpVR1vslok/s1600/tigree.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="175" q6="true" src="https://lh3.googleusercontent.com/-gwcnFc7kxNY/TXlfPBtRmZI/AAAAAAAAAIE/oUpVR1vslok/s400/tigree.jpg" width="400" /></a></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">La popolazione dell’India che ammonta a circa 1,2 miliardi di persone continua a dover fare i conti con il problema della pressione sulle foreste, specialmente nelle aree più popolate, nelle quali la popolazione coltiva intensamente le terre e l'eccessivo sfruttamento dei pascoli concorre al fenomeno della desertificazione. </div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Tuttavia, nel rispetto dell’anno internazionale delle foreste, (vedi forests for people), il governo indiano ha preparato un sistema per la riforestazione e ha avviato dei progetti che tengono sotto controllo costante la salute di piante, animali, acqua e altre risorse naturali, con particolare riguardo nei confronti degli habitat che ospitano la tigre. Dal 1940 tre sottospecie si sono già estinte La tigre reale del Bengala o indiana (Panthera tigris tigris) (L 1758) sopravvive in poco più di 4000 esemplari e i luoghi di principale diffusione e riparo sono soprattutto le foreste di mangrovie del delta del Gange. Nell’area del Sunderbans, che in sanscrito significa bellissima foresta, è la casa per circa le tigri, che vagano per 10.000 chilometri quadrati. Nel Sunderbans i ricercatori, grazie all’aiuto del WWF, stanno restaurando le foreste di mangrovie, in modo da compensare quelle perse a causa dell’innalzamento del mare e lavorano per combattere l’eventuale impatto sulle tigri.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">L'India è all'avanguardia per alcune iniziative 'ecologiste' relative ad una green economy che fortunatamente si sta espandendo a livello transnazionale. Questa potenza ha puntato sulle turbine eoliche e l'industria del solare, si è spinta fino all’emanazione di norme sugli investimenti nella tutela delle risorse idriche e la gestione della terra. Attualmente è in corso un progetto per produrre energia pulita in grandi quantità, nella regione del Karnataka, che dovrebbe vedere l’attuazione nel 2012.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">L’India pone cosi le basi per costruire uno sviluppo sostenibile nel rispetto dell’ambiente e di tutti i suoi abitanti uomo incluso, ma no solo.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-84210563722153990802011-02-13T20:11:00.000+01:002011-02-13T20:11:35.702+01:00Corallo rosso di Sardegna: sarà tracciabile.<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-59ir9yXD49w/TVgsBqcgXTI/AAAAAAAAAIA/P31cNJaYzuU/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" h5="true" src="http://4.bp.blogspot.com/-59ir9yXD49w/TVgsBqcgXTI/AAAAAAAAAIA/P31cNJaYzuU/s1600/images.jpg" /></a><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La stagione 2011della pesca del corallo in Sardegna, inizierà il primo maggio e si concluderà il 15 ottobre. Quest’anno però ci sarà un’importante novità che è contenuta nella Delibera già approvata dalla Giunta Regionale. Il Corallo Sardo sarà reso <strong>tacciabile</strong> vale a dire riconoscibile come tale. Si provvederà ad attuare tutte quelle azioni che consentano di individuare e identificare le partite di corallo rosso raccolte nel mare territoriale e di seguirle in tutte le fasi della produzione, dalla raccolta fino alla vendita al dettaglio. Ci sarà un lavoro di sinergia svolto assieme all'Autorità' marittima in modo tale da indicare adeguati porti di sbarco vicini alle principali aree di pesca e verificare come etichettare il corallo di ogni zona. La certificazione dovrebbe essere attiva già dalla prossima stagione. La pesca sarà consentita a profondità non inferiori a 80 metri e si arriva sino ai 140 m pertanto è stata prevista la formazione di sub professionisti, anche perché fino a oggi è mancato uno specifico brevetto che qualifichi gli operatori a svolgere la pesca del corallo, attività che, considerate l’elevate profondità in cui viene svolta, li espone a non pochi rischi Con quest’azione si agirà su tre aspetti: quelli legati alla commercializzazione dell’oro rosso, infatti, certificare la provenienza del prodotto, indubbiamente aiuterà a far crescere il suo valore, oltre a prevenire la commercializzazione di falsi. In secondo luogo,secondo non certo per importanza, l’intervento contribuirà a tutelare chi lavora nel campo. Come terza ma importantissima azione: questo tipo di intervento consentirà di monitorare i banchi di corallo presenti nell’isola, concentrati soprattutto lungo le coste occidentali e settentrionali, di stabilire il numero totale di autorizzazioni ,che in ogni modo dovrebbero essere massimo 30, di individuare le zone del mare territoriale dove si potrà prelevare il corallo e quale sarà la quantità massima giornaliera. In questo modo si tende a mantenere il buono stato di buona salute ecologica attualmente presente secondo quanto emerso dalle ultime analisi scientifiche del Gennaio u.s. I <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">coralli o più propriamente gli Antozoi</span>, sono una classe d’animali, il loro nome significa letteralmente "<i>fiori animali</i>" e loro rappresentante tipico è il corallo rosso(<b><i>Corallium rubrum</i></b> L. )Secondo la mitologia, il corallo rosso nacque dal sangue di una delle Gorgoni cioè Medusa, quando Perseo la decapitò. Secondo il mito essa aveva la capacità di pietrificare con lo sguardo, e il suo sangue al contatto con la schiuma creata dalle onde, pietrificò alcune alghe che col sangue divennero rosse. Tra i coralli rossi</span><span style="font-family: Verdana; font-size: 6pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">il più pregiato e il <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">corallo di Alghero<b> </b></span>le cui colorazioni sono di un rosso con sfumature che vanno dal chiaro al porpora ed è molto ricercato e pregiato. </span></div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-22731242616837960012011-01-15T22:33:00.000+01:002011-01-15T22:33:30.883+01:00Forests for People. 2011 Anno internazionale delle foreste<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TTIQrVYgnFI/AAAAAAAAAH0/NqkEdV2Mz0o/s1600/foresta.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" n4="true" src="http://1.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TTIQrVYgnFI/AAAAAAAAAH0/NqkEdV2Mz0o/s320/foresta.jpg" width="320" /></a>“Forests for People” questo lo slogan abbinato al logo della campagna per l’Anno Internazionale delle Foreste. Dopo aver intitolato il 2010 alla biodiversità l’ONU ha simbolicamente passato il testimone della difesa dell’ambiente al 2011, proclamandolo anno internazionale delle foreste. L’inaugurazione dell’anno delle foreste è prevista per il 2 e 3 di febbraio, giorni in cui sarà presentato il programma annuale che stabilisce le manifestazioni organizzate in molte nazioni </div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Le iniziative proposte tendono a svolgere un’azione di forte sensibilizzazione per la tutela e l’incremento di ogni tipo di foresta. Attualmente il patrimonio boschivo mondiale ricopre il 31% delle terre presenti sulla superficie terrestre, tuttavia moltissime di queste aree sono sottoposte ad uno sfruttamento eccessivo con abbattimento di alberi al fine di produrre legname per l’edilizia e la produzione di carta o di convertirle in terreni agricoli, pertanto si è calcolata una perdita quotidiana di circa 350 chilometri quadrati del manto forestale. La deforestazione annienta ogni anno in tutto il mondo circa 13 milioni di ettari di foreste. Facendo un rapporto tra la perdita di alberi e la riforestazione si può calcolare una perdita netta annuale risulta pari a 7,3 milioni di ettari l’anno. Per avere un’idea più chiara questo valore equivale ad un'area boschiva grande come circa un quarto dell'Italia cioè ogni tre secondi viene distrutto un appezzamento di foresta grande come un campo da calcio.</div><br />
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L’ONU intende ricordare alla popolazione mondiale l’inestimabile valore che il patrimonio forestale ha per tutta l’umanità. Le foreste ospitano circa l’80% della biodiversità terrestre, assicurano l’assorbimento di gran parte dell’anidride carbonica generata e vi dimorano circa 300 milioni di persone su tutto il globo e più di 1,6 miliardi di persone dipendono dalle foreste per la loro vita.<br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Le foreste sono sorgenti di alimenti, di medicinali e di acque pulite e svolgono un ruolo indispensabile nel mantenimento climatico e ambientale di tutto il pianeta in particolare sono indispensabili per ostacolare il riscaldamento globale, in virtù della fondamentale attività di fissazione del carbonio svolta dagli alberi. Per celebrare questo appuntamento l’UNFFS United Nations Forum on Forests Secretariat ha organizzato l’International Forest Film Festival (IFFF) , i film vincitori divisi in sei categorie saranno presentati ai delegati di 192 paesi, a New York nel mese di Febbraio. Fra le altre iniziative il corpo forestale dello stato italiano, come primo contributo alla campagna lanciata dall’ONU, ha deciso di dedicare a tale anno il Calendario Istituzionale del 2011, in esso saranno delineate le principali iniziative internazionali e nazionali in materia forestale che coinvolgono attivamente il CFS.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-35302065803494441192010-12-10T23:04:00.001+01:002010-12-10T23:12:33.691+01:00Marie Curie una donna due Nobel<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TQKjcOABbQI/AAAAAAAAAHs/RA3tBoHPnmo/s1600/imagesCAU9PQIA.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" n4="true" src="http://1.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TQKjcOABbQI/AAAAAAAAAHs/RA3tBoHPnmo/s1600/imagesCAU9PQIA.jpg" /></a>Nel 2011 ricorrono i 100 anni del conferimento del Nobel per la chimica a Maria Skłodowska, meglio nota come Marie Curie. Nata a Varsavia, nel 1867 in seguito naturalizzata francese morì il 4 luglio del 1934 di anemia perniciosa in conseguenza della lunga esposizione alle sostanze radioattive. Questa grande scienziata era già stata insignita del Nobel per la fisica (assieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel). Marie Curie si laureò in chimica e fisica all'Università della Sorbona di Parigi e fu la prima donna ad insegnare un quella stessa universutà.<br />
Alla fine del 1800 la scoperta di nuovi tipi di radiazioni prometteva un settore di ricerca interessante: W.Röntgen aveva scoperto i raggi X e Antoine-Henri Becquerel aveva rilevato radiazioni invisibili, simili ai raggi X, emesse dall'uranio. Marie e suo marito Pierre si concentrarono sullo studio di questo tipo di radiazione. Nel luglio 1898 scoprirono un nuovo elemento chimico che chiamarono Polonio dal nome del paese di origine di Marie. Dopo aver isolato un’altro elemento chimico il radio Mariene studiò le proprietà e fu lei stessa a coniare il termine "radioattivo" per indicare elementi instabili, il cui nucleo decadeva con emissione di radiazione. Questa scienziata fu la prima a capire che la radioattività era un fenomeno atomico, in contrasto con l’opinione comune che l'atomo fosse la più piccola particella di materia. Con questa intuizione possiamo dire che iniziò l’era della fisica atomica. Dopo la morte del marito avvenuta a seguito di un incidente e dopo ulteriori importanti pubblicazioni la Curie con la figlia Irène, durante la prima guerra mondiale s’impegnò al fronte, assistendo i feriti e approntando le cosiddette "Petit Curie", in pratica automobili attrezzate con apparecchiature a raggi X. Dopo la guerra, la scienziata divenne capo dell’Institut du Radium di Parigi e partecipò alla fondazione dell'Istituto Curie. <br />
La scienziata diresse questo istituto fino al 1932, quando le subentrò la figlia maggiore, Irène Joliot-Curie che vinse anch'essa un premio Nobel per la chimica nel 1935 l'anno successivo la morte della madre. (L’Institut Curie esiste ancora oggi ed è un'importante istituzione scientifica per la ricerca sul cancro). E’ una delle poche donne per le quali sia stata coniata una moneta, una delle circa 30 donne premiate con il Nobel e oltre a lei soltanto Linus Pauling, unica eccezione, ha ricevuto due premi Nobel in due campi differenti.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-52839905051273933152010-10-21T22:04:00.000+02:002010-10-21T22:04:35.759+02:00Biodiversita': facciamo i conti!<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TMCaWp94gWI/AAAAAAAAAHo/3R41v04a5L0/s1600/barriera-corallina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="206" nx="true" src="http://3.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TMCaWp94gWI/AAAAAAAAAHo/3R41v04a5L0/s320/barriera-corallina.jpg" width="320" /></a></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Dal 18 al 29 ottobre 2010 a Nagoya (Giappone) c'è la Conferenza delle Nazioni Unite sulla diversità biologica.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"> I rappresentanti dei 192 stati che aderiscono alla Convention on Biologica Diversity si stanno confrontando per trovare un accordo comune su 20 mete riconducibili a tre obiettivi fondamentali. Il fine è quello di realizzare, nel prossimo decennio, un rallentamento se non un vero e proprio blocco della continua diminuzione di biodiversità sulla terra. Tali obiettivi possono essere riassunti in questo modo.</div><br />
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1. Definire un piano d’azione per i prossimi 10 anni (la prossima conferenza sul tema ci sarà nel 2020).<br />
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2. Stabilire le fonti e l’entità dei finanziamenti.<br />
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3. Concretizzare un protocollo per un’equa spartizione delle risorse naturali.<br />
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Ryu Matsumoto, ministro dell’Ambiente giapponese, ha ricordato che gli obbiettivi proposti dalla Conferenza nel 2002 per il 2010 non sono stati raggiunti e che il tasso di estinzione delle specie oggi sta avvenendo 1000 volte più velocemente del tasso naturale.<br />
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Poiché le difficoltà negli accordi sono legate principalmente ad interessi di tipo economico, a Nagoya sarà presentato un nuovo meccanismo di compensazione del danno alla biodiversità. Questa iniziativa è del Bbop, Business and Biodiversity Offsets Program, e si basa su un sistema dove le compagnie private dovranno "compensare" la perdita di biodiversità in un’area attraverso lo sviluppo di investimenti nella tutela della diversità biologica in altre aree. Questo principio di compensazione per il danno alla biodiversità sarà incorporato nei criteri di prestito di istituti come International Finance Corp, un’organizzazione della World Bank coinvolgendo così anche il mondo finanziario.<br />
Il valore monetario della natura è ben sottolineato da una relazione : 'The Economics of Ecosystems and Biodiversity' (Teeb) ; questo è il nome del rapporto presentato alla conferenza ONU in cui vengono riportati alcuni esempi di come la natura sia alla base delle attività umane. Per fare un esempio in Australia sono stati piantati 400.000 alberi per normalizzare il microclima, far calare l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria a livello urbano, abbattendo i costi energetici derivanti dal condizionamento dell’aria dell’incremento di CO2. I benefici prodotti ammonterebbero a una cifra tra i 20 ed i 67 milioni di dollari per il periodo<br />
2008-2012. <br />
Anche le barriere coralline sono state monetizzate e sebbene coprano solo l’1.2% delle aree marine porterebbero all’uomo un valore stimato tra 30 ed i 172 miliardi di dollari infatti circa 30 milioni di persone nelle comunità costiere ed insulari dipendono dalle risorse che provengono dalle barriere coralline Altro esempio di organismi di “valore” è rappresentato dagli insetti impollinatori il cui lavoro nelle coltivazioni di tutto il mondo varrebbe fino a 214 miliardi di dollari. <br />
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Il responsabile dello studio TEEB, Pavan Sukhdev, ha affermato: “Sebbene gli ecosistemi e la biodiversità abbiano un enorme valore economico per la società, questo non è percepito e tale mancanza di visibilità economica è una delle cause principali della loro allarmante perdita. La dotazione di risorse naturali, o patrimonio naturale, è altrettanto importante delle risorse create dall’uomo, cioè il patrimonio materiale. Riconoscere e rimunerare il valore dei benefici che la società trae dal capitale naturale deve diventare una priorità politica”</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">.Un punto di vista nuovo che se da una parte può indurre qualche perplessità contiene certamente un fondo essenziale di veridicità e guarda al problema da un angolazione diversa. In pratica l’idea è quella di spostare l’attenzione dei politici e del mondo economico e finanziario su quello che oggi pare muovere ogni cosa ...il buon senso ? no il portafoglio!</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-16391717706789163592010-10-01T22:53:00.000+02:002010-10-01T22:53:51.647+02:00Giornata Nazionale delle persone con sindrome di DownDomenica 10 ottobre, sarà la Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down, organizzata dal CoorDown - Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down Onlus sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.<br />
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Ci saranno oltre 200 punti di incontro on piazze e centri commerciali sparsi in tutta l’Italia dove decine di volontari distribuiranno materiale informativo sulla sindrome di Down e offriranno una tavoletta/messaggio di cioccolato (realizzato con cacao proveniente dal commercio equo e solidale) in cambio di un contributo per aiutare i progetti delle 80 associazioni che fanno riferimento al CoorDown.<br />
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L’obiettivo focalizzato quest’anno è quello dell’integrazione scolastica degli alunni con sindrome di Down, infatti, l’ informazione pubblicitaria, che vede come sponsor di eccezione Veronica Pivetti recita questo messaggio:<br />
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quando la scuola è senza barriere<br />
<br />
quando la scuola aiuta a crescere <br />
<br />
quando la scuola ha le competenze e i sostegni necessari<br />
<br />
anche per gli alunni con la sindrome di Down<br />
<br />
allora sì che la scuola è completa! <br />
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TKZF7gXRpuI/AAAAAAAAAHk/_hudbjoJ-e4/s1600/down.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; height: 189px; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; width: 218px;"><img border="0" height="135" px="true" src="http://2.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TKZF7gXRpuI/AAAAAAAAAHk/_hudbjoJ-e4/s200/down.jpg" width="200" /></a>Questa giornata Nazionale intense sensibilizzare l’opinione pubblica per produrre una nuova cultura che superi luoghi comuni che ancora accostano le persone con sindrome di Down. Oggi infatti sono molte le persone con sindrome di Down inserite attivamente nella società : persone che lavorano, guidano, studiano, guidano e vivono autonomamente. Attualmente in Italia 1 bambino su 1000 nasce con questa condizione.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">La sindrome di Down è una condizione genetica tale per cui chi ne è portatore presenta un cromosoma in più, nel nucleo delle cellule di queste persone invece dei normali 46 cromosomi ne sono presenti 47, vi è cioè un cromosoma n. 21 in più. Per questo motivo la sindrome di Down si chiama anche Trisomia 21. Nel 98% dei casi la sindrome di Down non è ereditaria. Esistono tre tipi di anomalie cromosomiche nella sindrome di Down che hanno però lo stesso effetto:</div><br />
1. la Trisomia 21 libera completa (95% dei casi) in tutte le cellule dell’organismo vi sono tre cromosomi 21 invece di due.<br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">2. la Trisomia 21 libera in mosaicismo (2% dei casi) nell’organismo della persona con la sindrome sono presenti sia cellule normali con 46 cromosomi sia cellule con 47 cromosomi.</div><br />
3. la Trisomia 21 da traslocazione (3% dei casi) unico tipo di Trisomia che può essere ereditaria.<br />
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<div style="text-align: left;">Età Materna Incidenza</div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;">inferiore a 30 anni 1 su 500</div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: left;">30 - 34 anni 1 su 580</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: left;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: left;">35 - 39 anni 1 su 280</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: left;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: left;">40 - 44 anni 1 su 70</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: left;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: left;">oltre 45 anni 1 su 38</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>La conseguenza di questa alterazione cromosomica è una forma di disabilità caratterizzata da un variabile grado di ritardo nello sviluppo mentale, fisico e motorio.<br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Non sono state individuate le cause esatte che chiariscano l’insorgenza della sindrome di Down sono ancora sconosciute, tuttavia svariate indagini hanno comunque messo in evidenza che il rischio aumenta con l’aumentare dell’età materna:</div>Anche se il rischio sale con l’avanzare dell’età materna, questo non elimina la possibilità che nascano bambini con sindrome di Down anche da donne giovani, ma una donna più anziana ha maggiori probabilità. L’altro fattore di rischio dimostrato è avere avuto un precedente figlio con la sindrome di Down. La sindrome di Down può essere diagnosticata anche prima della nascita intorno alla 16° - 18° settimana di gestazione con l’amniocentesi o tra la 12° e la 13° settimana con la villocentesi. Alcune indicazioni utili possono venire anche dal Tri-test che è un esame del sangue materno eseguito tra la 15° e la 20° settimana di età gestazionale per dosare tre sostanze particolari.<br />
La sindrome di Down deve il suo nome al medico britannico John Langdon Down (Torpoint, 18 novembre 1828 – Normansfield, Hampton Wick, Inghilterra, 7 ottobre 1896) Down, all'età di 18 anni si recò a Londra per studiare medicina , ottenuta la laurea i suoi sforzi si indirizzarono nel classificare la malattia I suoi risultati sono stati basati su misurazioni del diametro della testa e del palato dei pazienti nochè con altre osservazioni supportate dall'uso delle fotografie. Egli fu un pionere delle fotografie cliniche nella storia della medicina. Fondò una casa di cura in Normansfield che oggi ha una fama internazionale e solo recentemente l'importanza di questo gentilissimo medico è stata riconosciuta a livello mondiale.<br />
Nel 1961 un gruppo di genetisti scrisse al Lancet proponendo quattro termini per la descrizione della malattia e l'editore scelse il nome "Sindrome di Down". L'OMS più tardi l'approvò. <br />
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</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-62210001189293655682010-08-30T21:50:00.001+02:002010-08-30T21:52:25.804+02:002011 Anno Internazionale della Chimica<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/THwK_K8_U3I/AAAAAAAAAHc/bCiqVz2vWwY/s1600/chimica.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; cssfloat: right; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" ox="true" src="http://2.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/THwK_K8_U3I/AAAAAAAAAHc/bCiqVz2vWwY/s320/chimica.jpg" /></a>L’assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2011 "Anno Internazionale della Chimica", l’iniziativa vuole celebrare il ruolo importantissimo che questa disciplina scientifica svolge nella soluzione di molti problemi che tormentano il Pianeta.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">La cerimonia di apertura si terrà a Parigi il 27/28 Gennaio 2011, la gestione dell’evento è stata affidata all’UNESCO e all’Unione Internazionale della Chimica Pura ed Applicata. (IUPAC): il tema scelto sarà: <strong>"Chemistry: our life, our future".</strong></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">E’ stata l’Etiopia a proporre la risoluzione con cui si chiedeva l’istituzione dell’Anno celebrativo delle conquiste della chimica e del suo contributo al benessere dell’umanità. Il professor Jung-Il Jin, presidente IUPAC ha dichiarato “Speriamo di accrescere la comprensione e l’apprezzamento per la chimica, aumentare l’interesse dei giovani per la scienza, e generare entusiasmo per il futuro della chimica”. Mentre il direttore generale dell’UNESCO, Koichiro Matsuura ha detto “Accrescere la consapevolezza sulla chimica è ancora più importante se pensiamo alla sfida rappresentata dallo sviluppo sostenibile. È sicuro che la chimica giocherà un ruolo importante nello sviluppo di fonti alternative di energia e nel provvedere al sostentamento della popolazione mondiale”</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>Nell’anno 2011, ricorrerà anche il centesimo anniversario dell’assegnazione del Premio Nobel per la chimica a Maria Sklodowska Curie e ciò fornirà anche un’opportunità per celebrare il contributo delle donne alla scienza.<br />
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Questa affascinante branca della scienza il cui nome deriva dalla parola alchimia, sembra magica, tante sono le applicazioni e le connessioni con i vari aspetti del nostro universo essa infatti è basilare per comprendere struttura e funzionamento del mondo. La chimica è stata ingiustamente criminalizzata e il termine è stato usato come sinonimo di artificiale, non salutare, inquinante, mentre in realtà sono proprio le reazioni chimiche e le interazioni tra atomi e molecole che permettono l’esistenza degli esseri viventi e del loro ambiente quello vicino così come quello lontanissimo da noi. Le reazioni chimiche sono fondamentali per la produzione di cibo, farmaci, carburante, e innumerevoli manufatti e prodotti.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Il linguaggio della chimica sembra magico con i suoi simboli e segni, che appaiono spesso incomprensibili ai più ma che celano una grande poesia e un linguaggio universale con il quale si abbattono barriere geografiche, etniche e temporali per cui se si impara a conoscerlo senza farsi fermare da preconcette difficoltà di comprensione potrà svelarci un mondo di tesori.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Tante sono le iniziative che si snoderanno lungo il 2011 in varie parti del mondo dal Sud Africa agli USA, Canada, Spagna, Olanda, Messico, India, Bosnia, Repubblica Ceca, Svizzera, Porto Rico, Tailandia e Belgio.</div><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Oggi come nel futuro la chimica svolge un ruolo insostituibile nella ricerca di e sviluppo di fonti alternative di energia e nella produzione di fonti di sostentamento e di cura per la popolazione mondiale. Queste celebrazioni forniranno una bella occasione per celebrare la chimica e il suo contributo fondamentale alla conoscenza, alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo economico.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-12235953950156891632010-07-23T20:30:00.002+02:002010-07-23T20:38:25.222+02:00Un fiocco rosa e uno azzurro!E’ nata domenica una piccola femmina del peso di 11,6 Kg. La nuova nata ha già 4 tra fratelli e sorelle tutti nati a Genova <br />
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TEneONZyZCI/AAAAAAAAAHM/FKFPN65PbNY/s1600/0100722174026222_20100722.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="146" hw="true" src="http://2.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TEneONZyZCI/AAAAAAAAAHM/FKFPN65PbNY/s200/0100722174026222_20100722.jpg" width="200" /></a>Di cosa parliamo? <br />
Di un cucciolo di foca nata all’Acquario di Genova domenica scorsa alle 5 del mattino Il parto si è svolto in modo naturale, fuori dall'acqua e senza necessità di intervento. L'allattamento, che è iniziato il giorno stesso della nascita durante la notte, prosegue quotidianamente ogni ora e continuerà per una trentina di giorni, passati i quali la piccola avrà raddoppiato il suo peso. Al momento mamma Tethy e la sua piccola sono ospitati in una speciale nursery e sono costantemente monitorati dagli zoologi dell’acquario.</div></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">La foca comune (Phoca vitulina) è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei Phocidae. Lunga 160-200 cm, raggiunge il peso di 75 kg. Il pelo è formato da peli setolosi rigidi e lucenti, sotto i quali si stende un’incerta lanugine, è di colore prevalentemente grigio con macchie o nerastre sul dorso. La testa è decisamente tonda il muso è corto, dal labbro superiore si dipartono dei mustacchi di dure setole un po' ondulati. Gli occhi sono grandi, scuri e brillanti. </div><br />
La piccola foca già poco dopo la nascita è in grado di nuotare ed immergersi senza essere spinta o esortata dalla madre entra subito nell'umido elemento con cui prende istantaneamente confidenza e dove la segue la madre che è solerte e protettiva. <a href="http://www.acquariodigenova.it/">http://www.acquariodigenova.it/</a> <br />
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Un fiocco azzurro al Bioparco di Roma. Il 9 Luglio Wendy e Chucky hanno avuto il loro cucciolo un maschio di zebra di Grant, il cucciolo che pesa circa 30 chili già poche ore dopo la nascita era in piedi ed accudito dalla mamma che non lo perde mai di vista.<br />
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<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TEncUakDcWI/AAAAAAAAAHE/aD9xR8gJu7s/s1600/clip_image001.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hw="true" src="http://4.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TEncUakDcWI/AAAAAAAAAHE/aD9xR8gJu7s/s320/clip_image001.jpg" /></a></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Il cucciolo non ha ancora un nome e il Bioparco invita tutti i bambini a presentare proposte, inviando una mail all'indirizzo: <a href="mailto:babyzebra@bioparco.it">babyzebra@bioparco.it</a>. che saranno selezionate dallo staff zoologico. Fra tutte le proposte pervenute, lo staff zoologico sceglierà il nome più originale che verrà comunicato sul sito <a href="http://www.bioparco.it/">http://www.bioparco.it/</a></div><br />
Le zebre sono dei Mammiferi Perissodattili appartenenti, come il cavallo, alla famiglia degli Equidi. La zebra di Grant - Equus burchellii boehmi vive nelle savane dell’Africa sudorientale è un animale sociale organizzato in mandrie composte da branchi familiari (maschio, femmine, giovani) di circa dieci individui. Le zebre sono animali erbivori, che si nutrono di oltre 50 specie di erbe diverse, migrando da un pascolo all’altro seguendo le piogge.Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-66608136614007276842010-06-22T19:32:00.001+02:002010-07-22T13:17:17.160+02:00Parco marino transfrontaliero delle Bocche di Bonifacio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TCDzUTF5YYI/AAAAAAAAAG8/urdu2BfnJo4/s1600/clip_image001.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" ru="true" src="http://1.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/TCDzUTF5YYI/AAAAAAAAAG8/urdu2BfnJo4/s200/clip_image001.jpg" width="200" /></a></div><br />
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In occasione dell’Anno internazionale per la biodiversita', Italia e Francia hanno siglato l'accordo per intraprendere l'iter di costituzione di una nuova area protetta: il Parco marino transfrontaliero delle Bocche di Bonifacio. I ministri dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo e Jean Louis Borloo, si sono impegnati a creare un gruppo europeo di cooperazione territoriale tra il Parco nazionale dell'Arcipelago della Maddalena e la riserva naturale delle Bocche di Bonifacio, che compongono le due aree principali del nuovo Parco marino. Vediamo una piccola scheda :<br />
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- PARCO NAZIONALE ARCIPELAGO LA MADDALENA: posto nella parte settentrionale della Sardegna, presenta un centro abitato nell'isola principale di La Maddalena, in altre isole vi sono solo poche abitazioni ed alcune di esse sono occupate solo in estate a Caprera e Santa Maria. La natura è invece incontrastata a Spargi, Budelli, Razzoli, Spargiotto, Barrettini, Mortorio e Nibani. L'Arcipelago, formato da oltre 60 isole e isolotti, rappresenta uno degli ambienti più spettacolari del mondo. Il Parco si estende su una superficie - tra terra e mare - di 18.000 ettari (5.038 ettari di superficie terrestre e 13mila ettari di superficie marina), con 221 chilometri di coste<br />
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- RISERVA NATURALE DELLE BOCCHE DI BONIFACIO: costituisce, dal lato francese, la parte principale della nuova area protetta, fra Corsica e Sardegna è situata sul margine meridionale della Corsica, ha un perimetro di 80mila ettari e si affaccia sul Parco nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena. La Riserva, conserva ambienti costieri e paesaggi eccezionali: le isole di Lavezzi, le Cerbicali, i Monaci, le falesie di Bonifacio, la penisola di Bruzzi, gli stagni di Ventilegne, includendo pregiate specie animali e vegetali . <br />
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Il parco marino transfrontaliero nascerà nello Stretto delle Bocche di Bonifacio cioè il braccio di mare tra la Sardegna (capo Testa e Punta Falcone) e la Corsica (capo Pertusato), Nel progetto del nuovo Parco transfrontaliero c'e' anche la riserva naturale delle Tre Padule de Suartone, l'ultima nata in Corsica per preservare un habitat originale e per questo di rilevanza internazionale, costituito da zone umide, vere e proprie riserve di biodiversita' che ospitano specie minacciate, endemiche o rare.<br />
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Nel testo è stato inserito anche un punto che stabilisce, d'intesa con l'Organizzazione marittima internazionale (OMI), il divieto incondizionato di transitare in questo specchio di mare per le imbarcazioni che contengono sostanze pericolose.<br />
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Una delle minacce per questa area, infatti, e' quella dell'inquinamento provocato dalle navi, un problema al centro del progetto ''Sos Bocche di Bonifacio'' che è partito l'anno scorso e mira ad attuare un monitoraggio più efficace della circolazione marina, in modo tale da facilitare e velocizzare la pianificazione e il coordinamento delle operazioni d’intervento in caso d’inquinamento marino. Lo stretto è attraversato ogni anno da migliaia di navi, comprese quelle che trasportano carichi pericolosi ed inquinanti, tra le quali alcune troppo vecchie o non dotate del doppio scafo o di una tecnologia equivalente. Se si aggiunge che la navigazione in quest’area è resa difficile dalla conformazione delle coste e dei fondali, oltre che dalla presenza costante di venti di maestrale e ponente, è ragionevole considerare quest’area ''altamente vulnerabile. Così non resta che manifestare la soddisfazione per un’iniziativa rivolta alla salvaguardia del nostro mare e dei suoi abitanti.Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-4453999304818558192010-05-30T19:32:00.000+02:002010-05-30T19:32:32.158+02:00Jacques-Yves CousteauDopo l'istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima. Jacques-Yves Cousteau<br />
Il prossimo 11 Giugno ricorrono i 100 anni dalla nascita Jacques-Yves Cousteau un mito nel campo della comunicazione scientifica e non solo. Grazie ai suoi viaggi a bordo della Calipso, dei suoi documentari e reportage da tutte le parti del mondo Cousteau ha educato tutta una generazione di persone che oggi hanno tra i 35 e i 70 anni, “portandoli in giro”, attraverso le sue riprese, per oceani e fondali abissali facendo conoscere loro le meraviglie del mondo sommerso e le innovazioni tecnologiche utili per esplorarlo. Il grande oceanografo francese realizzò molti libri e film, uno dei quali, Il mondo del silenzio, nel 1956 vinse il primo premio al festival di Cannes.<br />
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Fu un grande amante della natura in particolare di quella marina il suo impegno oltre ad essere stato prezioso per l’inventiva dimostrata, le battaglie ecologiche sostenute, le posizioni di rispetto per il pianeta e per le generazioni future è stato fantastico per aver introdotto un modo di comunicare la scienza che era nello stesso tempo appassionante e rigoroso sul piano scientifico.<br />
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Il suo approccio documentaristico, che inizialmente gli costò le immancabili critiche che riceve chi ha idee nuove, ha invece diffuso in modo affascinante semplice ed efficace una quantità di informazioni, idee, concetti e immagini meravigliose che ancora oggi nella memoria di chi scrive restano indelebili e affascinanti. <br />
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Breve Biografia <br />
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Cousteau ebbe una vita decisamente avventurosa partecipò alla seconda guerra mondiale come spia e in quello stesso periodo insieme ad Emile Gagnan inventò l'Aqua-lung, in pratica il primo erogatore con bombole che ebbe una diffusione mondiale, infatti, il famoso erogatore monostadio Cousteau-Gagnan "Royal Mistral" diventerà negli anni a seguire il prezioso strumento che consentirà l’esplorazione del mondo sommerso a migliaia di appassionati. <br />
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Nominato presidente delle Campagne Oceanografiche Francesi, nel 1950 dal milionario irlandese T. L. Guinness, Cousteau ricevette in affitto per il prezzo simbolico di un franco francese l'anno, un cacciamine che egli ristrutturò e convertì in nave da ricerca e base di supporto per compiti oceanografici ribattezzandolo con il nome di "Calypso", Nel 1963, insieme a Jean de Wouters, Cousteau sviluppò una macchina fotografica subacquea chiamata "Calypso-Phot", che in seguito fu brevettata dalla Nikon diventando la "Calypso-Nikkor" e quindi la "Nikonos"E’ invece con J. Mollard che creò l'SP-350, un sottomarino biposto che arrivò a poter toccare i 500 m profondità Cousteau realizzò a un Gruppo di Ricerca Sottomarina a Tolone, fu il capo del Conshelf Saturation Dive Program (sperimentazioni di immersione a lunga durata, le prime colonie sottomarine abitate) e fu uno dei pochi stranieri ad essere ammesso nella National Academy of Sciences.<br />
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Dopo essere stato nominato presidente della Confederation Mondiale des Activitè Sous Marine, Cousteau si rese conto che la sua ideologia si scontrava con le iniziative della confederazione che era molto legata all’attività ludica agonistica delle gare di pesca subacquea, perciò entrò in conflitto con il CMAS chiedendo tanto insistentemente quanto vanamente che tale attività fosse bandita dallo statuto tanto che nel 1973 Cousteau rassegnò le dimissioni e non ebbe più avere niente a che fare con la Confederazione. <br />
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Cousteau fu anche un accanito contestatore sugli esperimenti nucleari in generale e nel 1974 creò la Cousteau Society per la protezione della vita oceanica, che oggi conta più di 300.000 membri Nel 1977, assieme a Peter Scott, ricevette il premio internazionale per l'ambiente dell'ONU e nel1985 gli è stata conferita dal presidente R. Regan la Presidential Medal of Freedom tra le più prestigiose onorificenze statunitensi. Nel 1992divenne Presidente del Consiglio per i Diritti delle Generazioni Future ed ha proposto la Carta dei Diritti delle Generazioni Future approvata nel 1991 dall'UNESCO che ha raccolto, attualmente, adesioni in più di 100 Paesi.<br />
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Jacques Cousteau è morto il 25 giugno 1997 .Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-56068755189257474982010-05-10T20:15:00.001+02:002010-05-10T20:22:33.328+02:00Una “mela” nello spazio<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/S-hM9C1OVxI/AAAAAAAAAG0/fXX7ccmsNls/s1600/mela.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/S-hM9C1OVxI/AAAAAAAAAG0/fXX7ccmsNls/s200/mela.jpg" tt="true" width="148" /></a>Una sezione del celebre melo che, lasciando andare il suo frutto, diede a Newton l’idea del chiedersi il perchè la mela cadesse, aiutandolo a scoprire la legge di gravità sarà lanciato in orbita. La sezione del melo sara' a bordo della navetta Atlantis per la missione STS-132 della Nasa verso la Stazione Spaziale Internazionale. Il taglio originale del legno e' custodito negli archivi della Royal Society di Londra. Di cui per l’appunto si festeggiano i 350 dalla fondazione avvenuta nel 1660.. </div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">La celebre società scientifica inglese di cui Newton divenne presidente nel 1703, ha reso , per la prima volta disponibile una biografia scritta da una amico di Newton che conferma almeno nelle linee generali il famoso aneddoto . Quale?</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Si racconta che durante un riposino sotto un ombroso melo sir Isac Newton fosse stato svegliato bruscamente da una mela che gli cadde sulla testa. Ma non tutti i mali vengono per nuocere infatti questo “incidente” fece si che in Newton scaturisse la domanda “perchè la mela cade sempre verso il basso e non di lato o verso l’alto?” ...il resto è storia. Newton elaborò la teoria della gravitazione universale: "Due corpi, rispettivamente di massa m1 ed m2, si attraggono con una forza di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle masse ed inversamente proporzionale al quadrato della distanza che li separa. Tale forza ha la direzione parallela alla retta congiungente i baricentri dei corpi considerati." </div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Certamente le cose non andarono proprio così la mela probabilmente non cadde esattamente sulla testa dello scienziato , ma nel manoscritto della sua biografia si fa riferimento al fatto che egli si trovasse nel giardino della sua casa di Woolsthorpe Manor, quando la caduta della mele suscitò in lui un certo “interesse” e pare lo abbia raccontato lo stesso Newton al suo biografo.<br />
Peraltro Newton si occupò di moltissime altre questioni scientifiche e non, che vanno dagli studi matematici alla zigrinatura delle monete da lui inventata per evitare la limatura delle stesse e resta senz'altro uno dei geni più famosi ed ecclettici della storia della scienza.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Per saperne di più potete andare al link<br />
<a href="http://royalsociety.org/turning-the-pages/">http://royalsociety.org/turning-the-pages/</a></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5202625595635196495.post-68185213345474638282010-04-25T18:57:00.001+02:002010-04-25T19:00:39.754+02:008 Maggio Giornata mondiale della talassemiaL'8 maggio si celebra in tutto il mondo la Giornata della Talassemia, malattia ereditaria che in Italia colpisce circa 7.000 persone. Nonostante i numerosi progressi nella cura, la guarigione definitiva da questa malattia resta ancora un problema non risolto se si esclude il trapianto di midollo osseo. Venerdì 7 maggio alle ore 11.00 in Campidoglio si svolgerà una conferenza stampa durante la quale alcuni esperti di talassemia discuteranno delle novità della diagnosi e della cura, della ricerca, delle prospettive di guarigione aperte dalla terapia genica. <br />
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Il termine Talassemia (anemia mediterranea) indica un gruppo molteplice di anemie ereditarie, causate da un’alterazione dei geni che regolano la produzione dell’emoglobina.<br />
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L’emoglobina è una proteina, contenuta nei globuli rossi, la cui funzione è di trasportare l’ossigeno alle cellule del corpo e di rimuovere l’anidride carbonica.<br />
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/S9R1Im0SBcI/AAAAAAAAAGs/Nr94a8RPenw/s1600/globuli_rossi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://3.bp.blogspot.com/_PRJbEPIirXc/S9R1Im0SBcI/AAAAAAAAAGs/Nr94a8RPenw/s200/globuli_rossi.jpg" tt="true" width="195" /></a>Nella talassemia la mancata produzione di emoglobina normale determina una precoce distruzione dei globuli rossi. In Italia la forma di talassemia più frequente è la beta-talassemia, alcune delle regioni più colpite sono la Sicilia, la Sardegna, l’Emilia Romagna e la Puglia. Tuttavia questa malattia è diffusa in tutto il mondo, e in alcune aree coinvolge più del 20% della popolazione. </div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">La talassemia fu descritta per la prima volta intorno agli anni venti. in America dove in bambini d’origine italiana, si reperiva un'affezione caratterizzata da anemia ed un ingrossamento del fegato e milza questa fu chiamata Morbo di Cooley o Talassemia o Anemia Mediterranea. Circa 25 anni dopo in Italia lo studio di numerose famiglie di malati di morbo di Cooley, portò ad un chiarimento delle dinamiche malattie. </div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">La Talassemia è espressione della condizione omozigote cioè un individuo che ha su entrambi i geni (quello sul cromosoma che gli proviene dal padre e quello sul cromosoma che gli proviene dalla madre )la variazione che porta alla formazione di un’emoglobina non corretta sul piano morfologico e quindi funzionale, mentre il microcitemico sano è il portatore eterozigote cioè un individuo che presenta l’anomalia su un solo cromosoma mentre l’altro funziona correttamente.</div></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Nel tempo e attraverso varie fasi, il decorso della patologia e la sopravvivenza dei malati sono cambiate e, oggi, la terapia della talassemia è volta a mantenere livelli dell’emoglobina pre-trasfusionale non inferiori a 9,5 g/dl, sottoponendo il paziente a periodiche trasfusioni di emazie concentrate. Il trattamento chelante per ridurre l’accumulo di ferro, che altrimenti diventerebbe letale, può essere attuato attraverso la somministrazione di farmaci chelanti per via sottocutanea o per via orale.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Con l’allungamento della sopravvivenza, i malati possono presentare la comparsa di complicanze legate al sovraccarico di ferro, quali il rallentamento della crescita, il deficit dell'ormone della crescita, l'ipotiroidismo, il diabete, l'osteoporosi, l'alterazione della funzionalità polmonare e la complicanza più importante, lo scompenso cardiaco.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">L’unica cura risolutiva al momento è il trapianto di midollo osseo che è possibile solo se si trova un donatore compatibile, questo può essere ricercato tra i famigliari o in un albo o banca dei donatori di midollo osseo di cui si occupa l’ADMO. Nel futuro si spera nella terapia genica con inerenti diretti sul patrimonio genetico impiegando cellule staminali corrette.</div>Fabyhttp://www.blogger.com/profile/17376955013839102343noreply@blogger.com1