fotografia banner tratta da quella di Stefano Petitti

la fotografia del banner è stata modificata rispetto a quella originale per adattarla alle necessità grafiche del sito ma è possibile vedere quella originale di Stefano Petitti nella gallery del sito http://www.nital.it/foto-di-classe/vincitori.php

mercoledì 11 febbraio 2009

2010 Anno Zero




“La Terra non ci è stata donata dai nostri padri ma ci è stata prestata dai nostri figli”
proverbio Masai
foto tratta dal sito sopracitatato

Ci stiamo avvicinando in modo rapidissimo all'anno zero cioè il 2010 che è stato dedicato al problema della diminuzione della biodiversità sul nostro pianeta. Quest'anno sarebbe quello in cui, secondo il rapporto redatto dalle Nazioni Unite, bisognerebbe raggiungere il traguardo di ridurre in modo drastico il ritmo di estinzione animale e vegetale che attualmente stiamo sostenendo.
Sempre secondo questo rapporto la specie umana è la responsabile della peggiore manifestazione di estinzioni dall'era dei dinosauri. E' stato calcolato che attualmente il tasso di estinzione sia mille volte più veloce di quello storicamente riscontrato.
Solo negli ultimi 500 anni sono circa 840 le specie animali e vegetali che si sono estinte ma il numero non è che una approssimazione, poiché in realtà noi non conosciamo che una piccolissima frazione degli animali attualmente presenti nel globo questa è infatti stimata 15 milioni di specie di cui ne conosciamo circa 1,5. Quindi è opportuno sottolineare che questi numeri si riferiscono, come è ovvio, alle specie che l'uomo è riuscito a classificare. E' molto triste aimè pensare che certamente ieri esisteva una specie vivente una pianta o un animale che l'uomo non ha mai scoperto e che non conoscerà mai.
Lo IUCN (International Union for the Conservation of Nature) ha valutato 40177 specie tra le quali ha individuato 16119 specie a rischio di estinzione a livello mondiale un numero enorme e ingiustificabile.
Se passiamo dal problema generale a quello più particolare della nostra penisola troviamo che come sempre questa ci riserva incredibili sorprese.
L'Italia infatti detiene un posto di tutto rispetto nel possesso di una biodiversità significativa tanto che in essa è rappresentato più di un terzo de patrimonio faunistico europeo, con 1.176 specie di vertebrati fra i quali 198 specie di mammiferi, 473 di uccelli e 479 di pesci. Allo stesso modo abbondante e variegata è la flora italiana, fra le più interessanti d'Europa, con 5.599 specie e un complesso e ricco insieme di paesaggi molto diversi tra loro.Una delle funzioni prioritarie degli orti botanici è proprio la salvaguardia di alcune specie a rischio di estinzione dal Libro rosso delle piante d'Italia emerge che delle 29 specie estinte ultimamente ben 6 non saranno mai più recuperabili perché non coltivate negli orti botanici.
Se poi scendiamo nel piccolo della regione Sardegna troviamo uno scrigno di meraviglie e specificità di altissimo valore. La Sardegna infatti per le sue origini e la sua evoluzione naturale ma anche sociale, cioè antropica, è stata caratterizzata da un profondo isolamento il quale solo recentemente si sta riducendo che però è durato abbastanza da darle tante specificità secondo la logica della speciazione darwiniana.
Per questo motivo in essa riscontriamo molte specie autoctone e fra tutte le specie animali in particolare sono state inserite come a rischio di estinzione. La trota sarda: Salmo trutta macrostigma (L.1758), il grifone: Gyps fulvus (L.1758), il cervo sardo: Cervus elaphus corsicanus (L.1758), il gipeto: Gypaetus barbatus (L.1784), e il daino: Dama dama (L.1758)
Per quanto riguarada le specie vegetali all'orto botanico di cagliari vi è la struttura della banca del germoplasna che in cui sono conservate unità tassonomiche rare e/o minacciate di estinzione
Vediamo ora a grandi linee quali sono le principali cause di estinzione di tutte queste specie
1. distruzione di molti habitat
2. bonifica delle paludi
3. disboscamento
4. conversione di zone arbustive in pascoli
5. urbanizzazione (strade, dighe, cementificazione, ecc)
6. inquinamento
7. surriscaldamento
8.caccia indiscriminata
Naturalmente non è possibile chiedere ai governi di far regredire l'uomo all'età della pietra per non farlo collidere con le altre specie ma sarebbe sufficiente investire un po' più di soldi nella salvaguardia nella diminuzione dell'inquinamento e in una più saggia gestione delle risorse per ottenere davvero molto.
Quanto avete impiegato a leggere questo articolo? Qualche minuto Bene ! Sappiate che in un'ora si estinguono tre specie, una ogni 20 minuti circa. Domani ne troveremo 74 in meno. Cosa stiamo perdendo? Conoscenza, bellezza, varietà, molteplicità e meccanismi biologici che non conosceremo mai e con essi i mille tesori che racchiudevano e che non potremo usare neanche per aiutare noi stessi, come abbiamo sempre fatto producendo tante medicine e materie prime grazie ai nostri coinquilini.

1 commento:

Enrico il Bieco ha detto...

Articolo stupendo!
Mi sono permesso di citarlo su un articolo di mia pubblicazione (allego link all'articolo http://tinyurl.com/ybn38oc).
Spero sia cosa gradita.

Enrico Munaretto